Le confraternite alcoliche dell’Università di Cambridge sono sempre più sotto la luce dei riflettori per le gesta dei loro membri.
Questi gruppi di studenti organizzano party dove le giovani matricole di sesso femminile devono lottare in una vasca strapiena di caramelle gommose vestite in bikini o dove si tengono gare in cui i partecipanti devono mangiare e rigurgitare dei pesci rossi vivi.
Dopo che questi episodi sono stati resi noti è stata creata una pagina Facebook che vuole chiudere queste confraternite.
Nel gruppo Grudgebridge vengono pubblicate decine di post sul comportamento inappropriato dei membri delle confraternite, quasi sempre sotto l’effetto di alcol, che commettono atti di cattiva condotta sessuale, bullismo e classismo.
Nei post si fa riferimento a episodi di molestie sessuali nei confronti delle ragazze più carine, sequestri di cellulari ed effetti personali e persino divieti di entrare in un locale del campus a studenti che avevano frequentato al liceo la scuola pubblica.
Per rispondere a questi fenomeni, l’Unione studentesca dell’Università di Cambridge (CUSU) sta mettendo in atto un codice di condotta stilato raccogliendo le testimonianze delle vittime di questi abusi rivolto ai membri delle confraternite alcoliche, chiamato Cambridge for Consent.
La presidentessa del CUSU, Daisy Eyre, ha dichiarato: “Personalmente, penso che le confraternite alcoliche siano incredibilmente problematiche e dirompenti. Se andate nei club il venerdì sera vedrete molte persone che indossano camicie e blazer delle confraternite, per rendere evidente la distinzione tra loro e gli altri”.
“Le matricole possono sentirsi davvero escluse se non vengono scelte nella confraternita. E la politica di chi è nelle confraternite alcoliche è implicitamente e talvolta esplicitamente omofobica, razzista e classista”, ha detto Eyre.
La pagina Grudgebridge ha iniziato la sua campagna con la pubblicazione di un video girato all’interno di in un pub dove uno studente ubriaco appartenente a una confraternita ha fatto un discorso criticando l’inclusività, che sosteneva essere “l’unico grande problema della società nell’era moderna”.
Dopo la diffusione del filmato, la confraternita in questione è stata sciolta.
Il primo amministratore di Grudgebridge ha detto che ha iniziato la campagna per chiudere tutte le confraternite alcoliche in quanto minato gli sforzi per migliorare l’accesso alla classe lavoratrice e ai richiedenti di etnia nera e minoritaria al”interno del college.
Lo studente, che desidera rimanere anonimo, ha detto che prima di Grudgebridge c’era stata una rassegnazione passiva sul comportamento delle confraternite alcoliche dall’università.
“Sembra che ora invece questi ragazzi si cacano addosso per ciò che potrebbe venire fuori”.
Daisy Eyre del CUSU ha detto che Grudgebridge ha provocato uno “spostamento sismico” nell’atteggiamento nei confronti delle confraternite alcoliche dell’università.
“Le norme all’interno di quelle società sono totalmente deformate. È una versione cristallizzata della cultura maschile in cui le battute sono codificate in modi razzisti, sessisti, omofobici e profondamente intolleranti. Credono che fare battute sull’essere andati a letto con una ragazza che è svenuta sia accettabile e divertente”, ha aggiunto.
Di avviso decisamente diverso Andreas Bedorf, che siede nel consiglio CUSU come presidente degli studenti laureati del Downing College.
Bedorf ha dichiarato che le campagne di Grudgebridge “mi ricordano una caccia alle streghe o un’inquisizione”.
Bedorf, membro della confraternita alcolica e di canottaggio Downing Tribe, ha dichiarato di aver scritto diversi post fasulli sulla pagina Facebook, uno dei quali è stato pubblicato.
“So che alcune accuse sono assolutamente vere e che vi sono comportamenti altamente problematici che condanno totalmente”.
“Ritengo però che sarebbe meglio affrontare questo tipo di comportamento piuttosto che bandire le confraternite nel loro complesso, visto che la maggior parte di queste non sono problematiche e riuniscono semplicemente persone che vogliono divertirsi e stare con gente che la pensa al loro stesso modo”.