La conferenza sulla riunificazione di Cipro si è conclusa senza che venisse raggiunto un accordo. I colloqui di pace si sono svolti giovedì 11 gennaio 2017 a Ginevra e hanno coinvolto oltre ai rappresentanti greco-ciprioti e turco-ciprioti anche i ministri degli Esteri di Grecia, Regno Unito e Turchia.
I funzionari dei due governi si riuniranno di nuovo il 18 gennaio per affrontare la questione particolarmente spinosa della sicurezza e della presenza militare di Ankara sull’isola. Solo in seguito si potrà tentare nuovamente di stringere un accordo politico.
Il neo Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha dichiarato all’agenzia di stampa Reuters di essere fiducioso che tutte le persone coinvolte siano decise a compiere “l’ultimo sforzo” per trovare una soluzione.
Tuttavia non è stata stabilita una data in cui i ministri degli Esteri dei tre paesi garanti del processo di pace e i rappresentanti delle due comunità cipriote si incontreranno ancora.
“Le discussioni di oggi hanno comprovato l’intenzione dei participanti di trovare soluzioni accettabili per tutti riguardo la sicurezza e garanzie che affrontino le preoccupazioni di entrambe le comunità. Hanno riconosciuto che la sicurezza di una comunità non può essere raggiunta a discapito della sicurezza dell’altra”, si legge nella dichiarazione rilasciata dall’Onu a termine della conferenza.
“La conferenza su Cipro cominciata oggi continuerà a livello tecnocratico il 18 gennaio per discutere in particolare di sicurezza e garanzie, degli interessi in gioco e dei diversi approcci. Quando saranno raggiunti dei risultati, la conferenza di oggi proseguirà con gli stessi partecipanti”, ha dichiarato il portavoce del governo greco-cipriota Nikos Christodoulides.
Il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu ha detto in conferenza stampa da Ginevra che il ruolo della Turchia come garante è vitale per i turco-ciprioti, ma che il futuro accordo dovrà essere sottoposto a referendum.
— aggiornamento: il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato venerdì 13 gennaio che il ritiro completo delle truppe turche da Cipro è “fuori questione”. Sull’isola sono ancora presenti circa 30mila soldati turchi. Per Ankara, dovranno rimanere a meno che anche la Grecia non ritiri la sua presenza militare.
Nel 1974 Cipro è stata divisa in seguito all’intervento delle truppe turche sull’isola, innescato a sua volta da un colpo di stato ordito dai greco-ciprioti, sostenuti da Atene.
I colloqui di pace sono cominciati un anno e mezzo fa. Circa 800mila greco-ciprioti e circa 220mila turco-ciprioti vivono attualmente sull’isola il cui territorio è diviso in due dalla linea verde dell’Onu.
L’obiettivo dei negoziati è quello di creare una federazione composta dai due stati della Repubblica di Cipro (greca) e della Repubblica turca di Cipro Nord.
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