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    La cattedrale di Sant’Elia ad Aleppo torna a vivere con Mozart

    Credit: Reuters
    Di Andrea Lanzetta
    Pubblicato il 16 Lug. 2017 alle 15:45 Aggiornato il 10 Gen. 2020 alle 20:14

    Martedì 11 luglio, ad Aleppo, in Siria, oltre un migliaio di persone hanno ascoltato la “Messa in Do Minore” di Wolfgang Amadeus Mozart, eseguita da 45 musicisti e 27 coristi dell’Orchestra sinfonica di Damasco e del coro Naregatsi, formato da fedeli dalle comunità cristiane locali.

    Il concerto è andato in scena nella cattedrale di Sant’Elia, nel quartiere di al-Jdayde, ancora ferita dai bombardamenti che hanno distrutto la città nella lotta tra il regime e i ribelli.

    La chiesa cristiana maronita mostra tuttora i danni di quei combattimenti, manca infatti buona parte del tetto.

    “Un’orchestra di musicisti musulmani e cristiani esegue la “Messa” nella versione composta da un grande genio dell’umanità, un’opera di fede e arte, che risuona proprio in un luogo che era stato devastato dalla barbarie e dalla brutale violenza”, ha dichiarato monsignor Joseph Tobji, arcivescovo alla guida dell’Arcieparchia dei maroniti di Aleppo.

    L’evento è stato talmente seguito che molti non sono riusciti a trovare posto all’interno della chiesa e per questo le autorità cittadine hanno fatto montare alcuni schermi all’esterno della cattedrale, in una piazza gremita di persone venute ad assistere all’evento.

    Un contributo fondamentale alla realizzazione dell’evento è stato fornito dall’associazione francese L’Oeuvre d’Orient.

    Il concerto ed è stato diretto da padre Yeghiche Elias Janji, sacerdote armeno cattolico e musicologo, non nuovo a questo tipo di iniziative in terra siriana, anche in tempo di guerra.

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