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    Il commovente messaggio del compagno del poliziotto ucciso nell’attacco sugli Champs Elysées

    "Soffro ma senza odio. Perché quest'odio non ti somiglia", ha detto Etienne Cardiles durante la cerimonia di commemorazione per la morte del suo compagno Xavier Jugelé

    Di TPI
    Pubblicato il 25 Apr. 2017 alle 13:34 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 00:19

    “Soffro ma senza odio. Perché quest’odio non ti somiglia, perché non corrisponde a nulla di ciò che ti faceva battere il cuore”. Sono le commoventi parole di Etienne Cardiles rivolte al compagno Xavier Jugelé, il poliziotto ucciso nell’attentato di giovedì 20 aprile 2017 agli Champs Elysees. 

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    Durante la cerimonia di commemorazione è intervenuto anche il presidente uscente Francois Hollande che lo ha ricordato dicendo: “Jugelé era un eroe del quotidiano. Aggredire un poliziotto o un gendarme significa colpire l’autorità dello Stato”.

    La frase di Etienne Cardiles è la stessa frase usata da Antoine Leiris, che ha perduto la moglie durante gli attentati del 13 novembre 2015. 

    “Ti piaceva questo tipo di missione, perché gli Champs-Elysées sono l’immagine della Francia, la cultura. In quell’istante, in quel posto il peggio è arrivato”.

    “L’interesse pubblico, il servizio verso gli altri e la protezione di tutti noi facevano parte della tua formazione e delle tue convinzioni. Cerchiamo la pace e manteniamo la pace. Quando sono arrivate le prime notizie che riferivano che un grave attacco era in corso sugli Champs Elysees e che un poliziotto era stato ucciso, qualcosa mi ha detto che eri tu. Sarai nel mio cuore per sempre. Ti amo”, ha proseguito.  

    Originario della zona di Valle della Loira, nella Francia centrale, Jugele lavorava nella capitale dal 2014. Jugele era un attivista della comunità Lgbt di Parigi. Era unito civilmente al suo compagno ma non aveva figli.

    Il 13 novembre 2015, giorno degli attentati dell’Isis a Parigi, era tra i poliziotti che hanno pattugliato l’area intorno alla sala da concerto Bataclan dopo l’attacco.

    Quando il locale ha riaperto lo scorso novembre con il concerto di Sting, Jugele è tornato nel locale e rispondendo a una domanda di un giornalista della rivista statunitense People ha detto: “Sono felice di essere qui. Stasera siamo qui come testimoni, per difendere i nostri valori civili. Questo concerto ha lo scopo di celebrare la vita e dire di no ai terroristi”.

    Il video con il discorso integrale: 

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