È cominciata oggi, lunedì 24 ottobre, a Pechino, la riunione dei 205 membri del Comitato centrale del Partito comunista cinese, che precede il Congresso nazionale previsto per la fine del 2017. Il vertice proseguirà fino a giovedì 27 ottobre.
Il partito aveva già anticipato che gli alti funzionari avrebbero discusso le norme che regolano la vita politica al suo interno.
Il giornale del partito, il People’s Daily, ha riferito che il nucleo direttivo uscirà rafforzato, confermando le voci che parlavano di un ulteriore accentramento del potere nelle mani del presidente Xi Jinping dopo decenni di leadership collettiva.
Le regole sulla vita politica intra-partitica erano state introdotte nel 1980, per evitare che il potere fosse concentrato nelle mani di un’unica persona o di un gruppo ristretto, com’era accaduto negli anni della Rivoluzione culturale di Mao Zedong (1966-1976), conclusasi con la sua morte e l’arresto della cosiddetta “Banda dei Quattro”, che aveva tentato di prendere il potere dopo la dipartita del leader.
Secondo un editoriale pubblicato dal quotidiano, queste regole hanno contribuito ai tre decenni di boom economico che la Cina ha sperimentato a partire dal 1980, riportando alla normalità la vita politica all’interno del partito.
A 36 anni dall’adozione di tali norme, il partito ha deciso di stabilirne di nuove, con l’obiettivo di assicurare una leadership più forte ed energica, pronta e ansiosa di guidare la Cina verso un nuovo inizio.
Xi Jinping, segretario generale del Partito comunista cinese da quattro anni e presidente della Repubblica popolare cinese dal 2013, ha proceduto rapidamente a consolidare il proprio potere, ponendosi alla guida della riforma economica e autonominandosi capo dell’esercito, anche se, in qualità di leader della Commissione militare centrale, aveva già il controllo delle forze armate.
Alcuni media locali hanno rivelato che durante il vertice verranno adottate anche delle nuove norme per favorire la campagna contro la corruzione, voluta dallo stesso Xi Jinping.