Lo sguardo attonito e incredulo verso la cattedrale di Notre Dame in fiamme sarà qualcosa che i cittadini francesi, d’Europa e di tutto il mondo non dimenticheranno molto facilmente. Un’incidente che lascia esterrefatti. Ma com’è possibile che una cattedrale che ha resistito a 9 secoli di storia, sia andata a fuoco e non sia stato possibile fermare le fiamme prima della tragedia? Se lo chiedono in tanti, e non riescono a farsene una ragione.
La cattedrale di Parigi era al centro di un’imponente opera di restauro. E proprio dalle impalcature dei lavori si sarebbe propagata la fiamma. L’incendio si è poi diffuso velocemente per tutto il sottotetto, essendo la struttura dell’edificio tutta in legno.
Le cause ufficiali saranno appurate dalla magistratura, che ha già aperto un’inchiesta per incendio colposo. Tante le domande a cui dovrà darsi risposta. Quali erano le misure anti incendio adottate? Il cantiere era a regola? E in che stato era la conservazione del patrimonio Unesco?
“Solo l’anno scorso la Sovrintendenza aveva finalmente staccato un assegno di 2 milioni di euro per restaurare intanto la guglia, simbolo della cattedrale. Troppo poco ancora per mettere in sicurezza l’intera cattedrale, per cui il restauro completo costava almeno 150 milioni di euro”, ha detto l’americano Andrew Tallon, considerato come il massimo esperto di Notre-Dame, come riferisce Agi.
La tragedia è iniziata alle 18.50. Un’ora dopo la scena che ha mostrato la gravità dell’incendio: crolla la guglia di 93 metri che sovrastava la cattedrale.
Oltre 500 vigili del Fuoco hanno partecipato alle operazioni di soccorso.
Secondo le prime informazioni, al momento dello scoppio dell’incendio non vi era nessun operaio sulle impalcature, che si trovavano a 9o metri di altezza.
La situazione è apparsa fin da subito critica per una serie di congiunture: la difficoltà a raggiungere il cantiere a quell’altezza, la presenza di una struttura quasi completamente in legno vecchio e secco, e il forte vento che ieri soffiava su Parigi.
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