La comandante curda Nessrin Abdalla: “La Turchia vuole far rinascere l’Isis”
“La Turchia vuole far rinascere l’Isis”: ne è convinta la comandante curda Nessrin Abdalla, che si è appellata all’Europa affinché intervenga prima che sia troppo tardi.
Nessrin Abdalla, 38 anni, è la comandante curda dell’Unità di protezione popolare delle donne dell’Yp nonché componente del Consiglio della Sdf, che raccoglie tutte le forze democratiche della Siria dopo le rivolte del 2015. La donna ha raccontato le sue preoccupazioni in un’intervista esclusiva a La Stampa.
“La Turchia fa parte della Nato – afferma Abdalla – La Nato deve fermare la Turchia. Se non lo farà diventerà complice di quello che succederà”.
La preoccupazione principale della comandante, infatti, è che la Turchia possa far rinascere l’Isis.
“L’Occidente deve capire che l’Isis non è finito – è il monito di Nessrin Abdalla – in tutte le città ci sono loro cellule segrete”.
“L’esercito turco sta cercando di colpire le prigioni dove si trovano prigionieri dell’Isis per liberarli. Se succederà ne subiremo tutti le conseguenze, non soltanto noi”.
La donna ha raccontato anche che ci sono dei campi dove vivono le famiglie dei miliziani dell’Isis che da giorni stanno incendiando le loro tende per richiamare l’attenzione della Turchia.
“Ci sono 75.000 famiglie dell’Isis – racconta la comandante – e le donne oltre a incendiare le tende urlano continuamente ‘la libertà è vicina’ e manifestano perché sanno benissimo che la Turchia è loro alleata”.
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Secondo Nessrin Abdalla solo l’Europa può mettere fine a questo conflitto, ma deve intervenire al più presto perché “ogni giorno che passa aumenta il pericolo”.
La comandante curda poi ricorda che “Siamo stati noi a liberarvi dallo Stato islamico. Ora tocca voi fare la vostra parte”.
Nessrin, poi, invita gli Stati Uniti a ripensarci a ritirare le loro truppe lanciando anche un’accusa nei confronti degli Usa: “Ci avete traditi ritirando le vostre truppe. Non è il momento di riportare i vostri soldati a casa. Siamo un popolo pacifico, non siamo terroristi”
Nonostante tutto, però, la donna sogna ancora un futuro di democrazia e libertà e promette: “Non abbasseremo la testa, lottiamo per la nostra libertà. E ci crediamo”.
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