Le colonie di Israele sono legali per gli Usa: la decisione di Donald Trump
I predecessori alla Casa Bianca li hanno definiti “un ostacolo alla pace”. Sugli insediamenti israeliani in Cisgiordania con Donald Trump gli Stati Uniti cambiano radicalmente la loro politica: non saranno più considerati contrari al diritto internazionale.
Colonie di Israele, si torna agli anni ’80
La stessa linea usata quando gli americani hanno riconosciuto Gerusalemme come capitale dello Stato ebraico: Trump e i suoi consiglieri tolgono dal tavolo tutte le questioni più complesse, suggeriscono che la comunità internazionale ne debba restare fuori.
Viene così ripudiato il parere espresso nel 1978 dal Dipartimento di Stato per tornare invece alla posizione espressa da Ronald Reagan. L’ex capo della Cia spiega che la legittimità o meno degli insediamenti deve essere affrontata dai giudici israeliani e definisce la questione una “distrazione”.
Per Pompeo, la precedente politica, voluta dall’Amministrazione Obama, non ha fatto fare progressi sulla strada della pace. Per il segretario di Stato Usa, la decisione annunciata ieri non pregiudica quello che dovrebbe essere lo status della Cisgiordania in qualsiasi eventuale accordo di pace.
Con questa mossa Trump sembra ancora una volta venire in soccorso di Benjamin Netanyahu. Per l’ufficio del premier israeliano, la decisione di Washington “riflette una verità storica”, cioè che “gli ebrei non sono colonialisti stranieri in Giudea e Samaria”.
Le reazioni
Immediata la reazione dell’ambasciata ai cittadini americani che si muovono a Gerusalemme, in Cisgiordania e Gaza: la decisione sugli insediamenti rischia di rialzare la tensione. Le parole di Pompeo sono subito respinte dal presidente palestinese Abu Mazen (“Washington non può annullare le disposizioni del diritto internazionale”) e dagli europei che continueranno a considerare illegali le colonie costruite sulle terre arabe catturate nella guerra del 1967.
L’Unione europea si dice contraria alla decisione degli Stati Uniti: “La posizione dell’Ue sulla politica di insediamento israeliana nel territorio palestinese occupato è chiara e rimane invariata: tutte le attività di insediamento sono illegali ai sensi del diritto internazionale ed erodono la fattibilità della soluzione a due Stati e le prospettive di una pace duratura, come ribadito dalle Nazioni Unite Risoluzione del Consiglio di sicurezza 2334”. Così l’Alto rappresentante Ue Federica Mogherini che “invita Israele a porre fine a tutte le attività di insediamento”.