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    Cosa è successo a Colonia la notte di Capodanno

    Centinaia di donne hanno denunciato di essere state molestate la notte del 31 dicembre 2015 di fronte alla stazione principale di Colonia, in Germania

    Di TPI
    Pubblicato il 8 Gen. 2016 alle 13:38 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:18

    Oltre cento persone, la maggior parte delle quali donne, hanno denunciato alla polizia tedesca di aver subito molestie e furti in una piazza di Colonia, in Germania, nel corso della notte di capodanno, tra il 31 dicembre del 2015 e il primo gennaio 2016.

    La piazza in questione sarebbe quella su cui si affacciano la stazione ferroviaria della città e la Cattedrale, il principale monumento di Colonia.

    Secondo quanto riportato dalle autorità, nell’incidente sarebbero coinvolti un numero di uomini compreso tra diverse decine e il migliaio.

    Stando alle denunce sporte dalle donne, questo gruppo di uomini le avrebbe molestate, palpeggiate e derubate di alcuni oggetti personali, come il cellulare o il portafoglio.

    Una donna ha sporto anche una denuncia per stupro. Gli uomini sarebbero stati di aspetto arabo o nordafricano e avrebbero agito in gruppo, secondo le ricostruzioni emerse durante le denunce. Molti di loro, inoltre, sarebbero stati ubriachi.

    Il capo dimissionario della polizia di Colonia, Wolgang Albers, avrebbe parlato per quanto riguarda gli elementi che stanno gradualmente emergendo dalle indagini, di “crimini di una dimensione del tutto nuova”.

    Secondo l’agenzia Deutsche Press-Agentur, il numero di mille avrebbe indicato il numero totale di persone presenti nella piazza in quel momento, e non dei responsabili degli episodi violenti, che sarebbero stati molti ma di un numero decisamente inferiore.

    Il quadro che emerge dalle prime testimonianze rese note, infatti, mostra come reati generalmente compiuti in luoghi isolati e da gruppi generalmente ristretti di persone, come le molestie sessuali, siano stati commessi in un luogo molto affollato da gruppi di decine di persone che hanno agito in maniera almeno apparentemente organizzata.

    Una donna di 28 anni ha rilasciato la propria testimonianza al quotidiano tedesco Express, raccontando di essere passata dalla stazione di Colonia la notte di capodanno e di aver dovuto attraversare un vero e proprio corridoio umano composto da decine di persone che l’hanno palpeggiata.

    “Sono stata toccata ovunque”, ha riferito, aggiungendo poi che fortunatamente indossava una giacca e i pantaloni, perché probabilmente una gonna le sarebbe stata strappata via.

    Secondo i testimoni che finora sono stati sentiti dalla stampa e dalle autorità, gli uomini sarebbero stati di età compresa tra i 15 e i 35 anni e si sarebbero divisi in gruppi tra le 30 e le 40 persone che avrebbero a loro volta molestato le donne.

    Alcuni di loro, inoltre, avrebbero lanciato fuochi d’artificio contro la folla radunata nella piazza per il Capodanno, costringendo le forze dell’ordine a far sgomberare la zona.

    Tra le 31 persone responsabili degli incidenti fino adesso identificate, 18 sono richiedenti asilo, nove sono di origine algerina, otto marocchina, cinque iraniana, quattro siriana, due sono tedeschi e ci sarebbero poi un iracheno, un serbo e uno statunitense.

    Secondo la polizia, i fatti di Colonia danno l’idea di essere stati un evento coordinato e pianificato secondo un modo che è stato paragonato a quello dei gruppi criminali.

    Nella stessa sera, eventi simili – che hanno coinvolto un numero minore di persone – hanno avuto luogo anche in altre città tedesche, come Amburgo, Stoccarda, Berlino, Bielefeld, Dusseldorf e Francoforte. Anche in altri paesi, come l’Austria, la Finlandia e la Svizzera, sono stati riportati episodi simili.

    L’episodio ha fatto discutere non poco in Germania e non solo, ricollegandosi al tema dell’accoglienza dei rifugiati. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha riferito che il suo paese rivedrà la politica sull’accoglienza dal momento che serve mandare un chiaro segnale alle persone che pensano di avere il diritto di non rispettare le leggi e le regole di convivenza civile della Germania.

    La Merkel ha inoltre chiarito che è importante che escano fuori i colpevoli, altrimenti a essere danneggiata sarà l’intera comunità di profughi della Germania.

    Ha fatto anche molto discutere la gestione della sicurezza in una zona centrale di Colonia, considerata insufficiente. Anche per questa ragione, l’8 gennaio il capo della polizia locale, Wolfgang Albers, si è dimesso.

    Il sindaco di Colonia, Henriette Reker ha definito l’episodio come una serie di attacchi mostruosi e riunito le autorità con l’obiettivo di aumentare la sicurezza nella zona della stazione. Tuttavia, numerosi tedeschi hanno lamentato il fatto che sono stati inviati sul luogo solamente una decina di agenti.

    Proprio il sindaco Henriette Reker, nell’ottobre del 2015, era stata protagonista di un episodio violento nella città di Colonia: un uomo aveva cercato di accoltellarla, mosso da un movente xenofobo. La Reker occupava l’incarico di responsabile degli alloggi per i rifugiati nel corso della precedente amministrazione comunale.

    La polemica è uscita dai confini nazionali tedesca, causando un dibattito a livello internazionale riguardo l’accoglienza dei rifugiati: il governo slovacco ha infatti reso noto di non voler più accogliere rifugiati di religione musulmana.

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