Le trattative di pace tra il governo colombiano e le milizie dell’Esercito di liberazione nazionale (Eln), l’organizzazione di guerriglia insurrezionale rivoluzionaria più potente del paese sudamericano dopo il disarmo delle Farc, arrivano in questi giorni al quarto round.
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L’accordo per il cessate il fuoco bilaterale, annunciato a inizio settembre dal presidente colombiano Juan Manuel Santos, è iniziato lo scorso 1 ottobre e andrà avanti fino al 12 gennaio 2018.
Stando ai patti raggiunti dalle due parti, il movimento di guerriglia non effettuerà sequestri, non recluterà minori nella lotta armata e non porterà avanti nuovi attacchi contro gli oleodotti nel corso dei 102 giorni di vigenza del cessate il fuoco.
L’Eln, inoltre, ha cominciato a rimuovere le mine piantate nei territori considerati teatro di guerra con le forze di sicurezza.
Il governo, invece, si è impegnato a non guidare nuove operazioni militari o di polizia nelle aree del paese dove il consenso nei confronti dell’operato dell’Esercito di liberazione nazionale è più forte, a migliorare le condizioni di prigionia dei guerriglieri in carcere e rafforzare la tutela dei diritti umani nelle zone maggiormente colpite dal conflitto.
La fase di distensione tra le due parti potrebbe proseguire oltre il gennaio 2018 nel caso in cui fossero trovate intese sulle numerose questioni presenti sul tavolo.
Al confronto tra governo e Eln partecipa anche una delegazione di alto livello delle Farc (Forza alternativa rivoluzionaria delle comunità), l’ex gruppo guerrigliero che ha abbandonato le armi dopo aver firmato un accordo di pace con le autorità colombiane nel novembre dell’anno scorso.
Santos spera che l’arrivo dei delegati delle Farc, che si sono riorganizzati come partito politico, possa essere utile a far comprendere ai membri dell’Esercito di liberazione nazionale i vantaggi del nuovo percorso di distensione.
Nel frattempo Frank Pearl, l’ex negoziatore dell’accordo di pace con le Forze armate rivoluzionarie della Colombia che aveva avviato i dialoghi esplorativi con i guerriglieri dell’Eln, ha annunciato di volersi candidare alle elezioni presidenziali del prossimo anno.
Nel corso di un’intervista rilasciata alla rivista Semana e riportata dall’agenzia di stampa Agenzia Nova, Pearl ha detto di voler creare “un movimento che possa attrarre persone che hanno voglia di mettersi al servizio dei cittadini e in grado di competere con i partiti tradizionali”.
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