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    I colloqui di pace sulla Siria a Ginevra: il tempo stringe

    L'inviato Onu Staffan de Mistura avverte: se non si raggiunge un piano d'azione chiaro, la guerra continuerà più violenta di prima

    Di TPI
    Pubblicato il 14 Mar. 2016 alle 12:33 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 18:12

    Staffan de Mistura, l’inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria e mediatore dei colloqui di pace, ha ufficialmente avviato il primo di tre round di negoziati lunedì 14 marzo 2016.

    I colloqui di pace sarebbero dovuto riprendere il 7 marzo, erano poi stati posticipati di due giorni, e infine fissati per la giornata di oggi. Le delegazioni del governo e dell’opposizione sono arrivate a Ginevra, in Svizzera, nella serata di domenica 13 marzo.

    De Mistura ha detto che i negoziati in corso dovranno condurre a una “piano d’azione chiaro” sul futuro della Siria, avvertendo: “Per come la vedo io, non esiste alcun piano B che non sia la ripresa delle ostilità, che sarebbero ancora più violente di quelle che abbiamo visto finora”. 

    L’inviato dell’Onu ha proseguito: “Se durante questi colloqui e i prossimi non rileveremo alcun segno della volontà di negoziare … ci rivolgeremo a coloro che hanno influenza, e cioè la Federazione russa, gli Stati Uniti … e il Consiglio di Sicurezza”.

    Questi colloqui sono i primi in più di due anni e hanno portato al primo vero cessate il fuoco nei cinque anni di un conflitto che ha ucciso oltre 250 mila persone. 

    La tregua, sponsorizzata da Washington e Mosca e accolta sia dal governo del presidente Bashar al-Assad che dalla maggior parte dei suoi oppositori, ha condotto a una netta riduzione dei combattimenti nelle ultime due settimane, rilanciando la speranza che quest’iniziativa diplomatica possa riuscire laddove altre hanno fallito.

    Il cessate il fuoco era stato proposto dopo che il tentativo di colloqui di pace di febbraio era naufragato.

    De Mistura ha chiarito che i negoziati si devono concentrare sul nodo centrale, la transizione politica, mentre altri gruppi negoziali si occuperanno delle questioni umanitarie e della cessazione delle ostilità.

    Tutte le parti che partecipano ai colloqui si sono impegnate a discutere la transizione politica, ma Assad e l’opposizione sono in netto disaccordo sul significato stesso della transizione politica, incluso il tema scottante dell’estromissione del presidente.

    Il primo round di colloqui terminerà intorno al 24 marzo. Seguirà una pausa di 7-10 giorni, e i colloqui riprenderanno per almeno due settimane. Seguiranno un’altra pausa e il terzo e ultimo round di negoziati.

    “Per allora, crediamo che avremo almeno un piano d’azione chiaro. Non dico un accordo vero e proprio, ma una roadmap è quello che la Siria si aspettano da tutti noi”.

    De Mistura non ha detto se i leader curdi saranno invitati a partecipare, ma ha sottolineato che la forma dei colloqui indiretti gli consente una certa flessibilità e la possibilità di ascoltare più voci, e che a tutti i siriani dovrebbe essere data la possibilità di esprimersi.

    “La nostra regola è l’inclusività”, ha dichiarato l’inviato dell’Onu. “Infatti, la lista di coloro che verranno interpellati e che infine, spero, prenderanno parte non solo ai negoziati a distanza ma anche a quelli diretti, verrà aggiornata costantemente”.

    La principale milizia curda, la Ypg, che controlla alcune aree nella parte settentrionale del paese e gode del sostegno degli Stati Uniti nella lotta contro il sedicente Stato islamico, è stata finora esclusa dai colloqui in linea con la posizione della Turchia che considera la Ypg un gruppo terroristico.

    De Mistura, dopo aver incontrato il Gruppo consultivo delle donne siriane domenica 13 marzo, ha detto lunedì che spera che una donna possa diventare presidente della Siria.

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