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    La coalizione a guida statunitense contro l’Isis ha ammesso di avere ucciso civili in Siria

    Secondo le stime degli Stati Uniti sono morti 173 civili per i bombardamenti della coalizione che combatte l'Isis. Ma osservatori indipendenti parlano di 1.500 vittime

    Di Giulio Gambino
    Pubblicato il 2 Dic. 2016 alle 09:48 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 17:58

    La coalizione a guida statunitense che combatte contro il sedicente Stato islamico ha ammesso di avere ucciso per errore 24 civili a luglio 2016, durante un bombardamento sulla città di Manbij, in Siria.

    Altre 30 persone sono state “molto probabilmente” uccise in diverse zone del paese negli ultimi mesi. La coalizione stima che le vittime tra i civili a causa dei bombardamenti siano 173.

    L’attacco alla città di Manbij, questa estate, era stato condotto dalle forze militari curde con l’appoggio dell’aviazione statunitense per togliere all’Isis un’importante via di collegamento con la capitale Raqqa.

    Nel rapporto la coalizione ammette la responsabilità in sette attacchi, ma precisa che sono errori possibili in un conflitto armato.

    Le organizzazioni umanitarie e gli osservatori indipendenti, inclusi Amnesty International e AirWars, parlano di un bilancio superiore.

    “Da maggio a luglio abbiamo registrato un incremento del 72 per cento delle vittime tra la popolazione siriana”, sostiene Chris Woods di Airwars.

    Secondo il Violations Documentation Centre, che aggiorna costantemente il proprio database delle vittime civili, sono almeno 513 i siriani morti sotto le bombe della coalizione internazionale dal 2014 a oggi.

    Tre dei più gravi bombardamenti ai danni di civili non sono stati compiuti dalle forze armate fedeli al presidente siriano Bashar al-Assad o dalle forze aeree russe, ma dalla coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti, secondo quanto sostiene Neil Sammonds di Amnesty International.

    La riluttanza ad ammettere o investigare sui propri errori in guerra rischia di danneggiare la credibilità della coalizione internazionale e di farle perdere il sostegno della popolazione locale.

    In base alle informazioni raccolte da AirWars, grazie a numerosi osservatori presenti sul territorio, in Siria e in Iraq le vittime civili si aggirano complessivamente intorno alle 1.500 persone. 

    Qui di seguito il grafico di TPI sulle vittime civili in Siria e Iraq dal 2014 a oggi causate dalle bombe della coalizione anti-Isis guidata dagli Stati Uniti, secondo i dati di AirWars.

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