Il magazine britannico The Economist ha stilato la classifica annuale della città più vivibili del 2018.
La graduatoria è stata compilata da una specifica sezione del giornale che si chiama Economist Intelligence Unit (EIU).
La città più vivibile, secondo la rivista, è la capitale dell’Austria, Vienna, che ha spodestato la città australiana di Melbourne, prima nel 2017 e seconda quest’anno.
È la prima volta che una città europea riesce a raggiungere il primo posto nella classifica della EIU.
La classifica mondiale analizza in totale 140 città prendendo in considerazione una serie di fattori, tra cui la stabilità politica e sociale, i livelli di criminalità e di istruzione, oltre all’accesso all’assistenza sanitaria.
Al terzo posto della graduatoria si trova Osaka, in Giappone. L’unica altra città europea tra le prime dieci è Copenaghen, in Danimarca, nona.
L’Australia piazza Melbourne al secondo posto, Sydney al quinto e Adelaide al decimo.
Tre piazzamenti anche per il Canada, che vede Calgary in quarta posizione, Vancouver sesta e Toronto ottava.
Oltre a Osaka, il Giappone vede Tokyo al settimo posto.
Nessuna città degli Stati Uniti è tra le prime dieci.
Tra le città europee, la britannica Manchester è quella che ha registrato il più importante miglioramento rispetto al 2017, guadagnando sedici posizioni e piazzandosi al 35esimo posto.
Londra è 13esima. Amburgo e Helsinki, che avevano conquistato il decimo e il nono posto l’anno scorso, non sono più nella top ten.
Secondo il The Economist, la città meno vivibile del mondo è invece Damasco, in Siria, devastata dalla guerra, seguita da Dhaka, in Bangladesh, e Lagos, in Nigeria.
Tra le dieci città peggiori ci sono anche la pakistana Karachi, la libica Tripoli e l’algerina Algeri.