In decine di migliaia hanno protestato ieri a Città del Messico contro una nuova legge che, se approvata, aprirà il settore dell’energia agli investimenti privati, esclusi dall’industria petrolifera messicana da 75 anni.
La manifestazione ha attirato i sostenitori dello sconfitto candidato presidenziale Andres Lopez Obrador, insegnanti e sindacati. “Eseguiremo gli assedi che abbiamo concordato al Senato, alla Camera e nelle assemblee locali”, ha detto alla folla Lopez Obrador, diventato il leader dell’opposizione.
Per il governo, la nuova legge servirà a rafforzare l’economia, consentendo agli imprenditori nazionali e esteri di investire in Messico. Altre riforme, come quella delle telecomunicazioni, dell’istruzione e della tassazione sul cibo spazzatura sono già state approvate. E per riempire le casse dello Stato, il presidente Enrique Pena Nieto ha ora in mente di innalzare l’aliquota massimo dell’imposta sul reddito.