Cinque persone sono state arrestate in Egitto perché utilizzavano bambini per girare un video che simulava un bombardamento aereo sulla città siriana di Aleppo. La notizia è stata diffusa lunedì 19 dicembre sulla pagina Facebook del ministero dell’Interno egiziano.
Il regista, i suoi assistenti e i genitori di due bambini che recitavano nel video sono stati condotti in commissariato dalla polizia dopo che gli agenti li avevano sorpresi mentre stavano tornando da un sito di costruzioni in demolizione dove avevano fatto la registrazione.
La troupe ha ammesso che aveva intenzione di diffondere il video sui social media con lo scopo di fare credere che fosse una testimonianza delle distruzioni di Aleppo, la città siriana caduta da alcuni giorni sotto il controllo del regime dopo quattro anni di violenti combattimenti contro i ribelli.
Nel video, girato in maniera amatoriale, si vede una bambina avvolta con bende macchiate di rosso che tiene nelle sue mani un peluche. Un altro bambino di dodici anni racconta in una falsa intervista come sia la vita nella città sotto le bombe dell’aviazione russa e siriana.
Sarebbe stato proprio il vestito bianco della bambina con le false macchie di sangue ad attirare gli agenti di polizia, che dopo avere bloccato la troupe per accertamenti hanno sequestrato una telecamera e sei telefoni cellulari.
I ribelli siriani e i volontari dei Caschi Bianchi sono stati frequentemente accusati di diffondere video falsi o manipolati su Aleppo: molti filmati in cui si vedevano soccorritori scavare tra le macerie o soldati siriani impegnati in operazioni di salvataggio in realtà, come è stato successivamente scoperto, sono stati girati in altre zone della Siria dai ribelli o dal regime.
Certo, l’incidente non deve fare dimenticare i molti drammatici – e verificati – video che sono arrivati dalla città stremata da mesi di intensi bombardamenti da parte dell’aviazione russa e siriana.
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