La Cina ha riferito sabato 23 settembre che vieterà alcune esportazioni di prodotti petroliferi in Corea del Nord, insieme alle importazioni di tessuti, per aderire alla risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, adottata lo scorso 11 settembre.
Il ministro del Commercio cinese lo ha annunciato pubblicando sul suo sito una dichiarazione, nella quale sostiene che la Cina limiterà l’esportazione di prodotti petroliferi dal primo ottobre, mentre vieterà immediatamente l’esportazione di gas naturale condensato e in forma liquida. Anche le importazioni tessili saranno vietate con effetto immediato.
Pechino, storico alleato di Pyongyang, non ha posto il veto sulla risoluzione, consentendo la sua adozione, ma ha anche chiesto più volte una soluzione diplomatica della crisi nordcoreana.
Lunedì 11 settembre il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato all’unanimità una risoluzione che impone nuove sanzioni economiche alla Corea del Nord dopo il suo ultimo test nucleare.
La risoluzione approvata, originariamente proposta dagli Stati Uniti, prevede in particolare:
- la restrizione delle importazioni petrolifere da parte di Pyongyang, il cui principale fornitore è la Cina
- il divieto di esportazioni tessili da parte del paese asiatico, per un valore complessivo di oltre 700milioni di dollari all’anno
- una serie di provvedimenti al fine di limitare la possibilità dei cittadini nordcoreani di lavorare all’estero