Le autorità cinesi hanno condannato “la mentalità da Guerra fredda” che emerge dalla nuova strategia per la sicurezza nazionale presentata il 18 dicembre dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
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Quattro i concetti chiave contenuti nel primo documento di questo tipo elaborato dal presidente entrato in carica all’inizio del 2017: protezione della patria, sviluppo della prosperità, preservazione della pace attraverso la forza e una nuova spinta all’influenza americana a livello globale.
Tutte idee in linea con il motto “America First” più volte ripetuto da Donald Trump nel corso della sua campagna elettorale nel 2016.
Nel fascicolo di 68 pagine frutto di un lavoro durato 11 mesi, Cina e Russia sono descritte come “potenze rivali” determinate a sfidare Washington e il suo ruolo di leader a livello internazionale.
Pechino e Mosca, secondo le nuove direttive del presidente statunitense, rappresentano “una minaccia al potere, all’influenza e agli interesse degli Usa che sta minando la sicurezza e il benessere nazionali”.
Tutti e due i paesi starebbero investendo ingenti somme di denaro nei paesi in via di sviluppo “per espandere l’influenza e ottenere vantaggi competitivi” in contrasto con gli interessi nazionali statunitensi.
Il ministero degli Esteri cinese ha contestato tali affermazioni e ha invitato la Casa Bianca ad abbandonare “nozioni datate”.
“Chiediamo agli Stati Uniti di smetterla di distorcere intenzionalmente le intenzioni strategiche della Cina e abbandonare concetti superati dai tempi della Guerra fredda e giochi insensati in grado di danneggiare se stessi e non solo”, ha detto Hua Chunying, una portavoce del ministero di Pechino.
La Russia ha condannato “il tono imperialista” della strategia per la sicurezza nazionale presentata da Donald Trump.
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