La Cina ha individuato una lista di “irriducibili dell’indipendentismo” di Taiwan, sanzionando il premier Su Tseng-chang, il ministro degli Esteri Joseph Wu e il presidente del parlamento You Shyi-kun dell’isola con “responsabilità penale a vita”.
Nei loro confronti e a carico delle loro famiglie, ha annunciato il portavoce dell’Ufficio del governo centrale per gli Affari di Taiwan Zhu Fenglian, è stato disposto il divieto di ingresso nella “Cina continentale e nelle regioni speciali di Hong Kong e Macao”.
I tre politici taiwanesi hanno incontrato la delegazione del Parlamento Ue. Nell’elenco non c’è la presidente Tsai-ing-wen.
Nel frattempo, solo due giorni fa, una delegazione di sette eurodeputati è andata in visita a Taiwan. Si tratta di una mossa controversa di cui il governo cinese ha espresso disapprovazione, data la natura estremamente delicata delle relazioni di Taipei con la Cina. Pechino rivendica la sovranità sull’isola. La delegazione ha incontrato il Primo Ministro taiwanese.
Così Raphaël Glucksmann, presidente della commissione speciale del Parlamento europeo sull’interferenza straniera in tutti i processi democratici (INGE): “Penso che il mondo non abbia capito abbastanza quanto sia difficile e coraggioso costruire una democrazia mentre si è minacciati da un regime autoritario, come quello di Pechino”.