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    La Cina invierà truppe in Russia per esercitazioni militari congiunte

    Di Piera Rocco
    Pubblicato il 17 Ago. 2022 alle 16:12

    Inizieranno il 30 agosto i cinque giorni di esercitazioni militari che vedranno unite le due super potenze all’estremità orientale della Federazione Russa. Il Ministro della Difesa cinese Wei Fenghe ha annunciato oggi, mercoledì 17 agosto, che la Cina si sarebbe unita alle esercitazioni Russe. Già un mese fa la Russia aveva annunciato Vostok 2022, un’importante esercitazione militare al confine orientale denominata con la parola Russa per dire “Oriente”, ma senza rivelare quali sarebbero stati i partner internazionali. Oltre agli eserciti russo e cinese saranno coinvolti Mongolia, Bielorussia, India e Tagikistan sotto il comando del Capo di Stato Maggiore russo Valery Gerasimov. Nonostante un’esercitazione analoga si sia già svolta nel 2018, la vicinanza dei due Stati non fa che moltiplicare la debolezza degli Stati Uniti, già resa palese da un contesto internazionale teso dall’Ucraina a Taiwan.

    Già il 16 agosto Wei faceva un discorso alla Conferenza sulla Sicurezza Internazionale di Mosca promossa dal Cremlino, dove non ha mancato di condannare la visita di Nancy Pelosi a Taiwan. Il ministro ha evocato la sua apertura a cooperare con “eserciti di vari paesi per praticare l’Iniziativa di Sicurezza Globale”. Quest’ultima sarebbe la nuova strategia geopolitica di Pechino volta a farla finita con l’egemonia statunitense, ridisegnando l’architettura geopolitica negli interessi della Cina.

    Proprio il giorno prima dell’annuncio è stato pubblicato sul Global Times, giornale in lingua inglese del governo cinese, un articolo sulle relazioni sino-russe. Tra le sue righe, il direttore dell’Istituto di studi asiatici e africani dell’Università statale di Mosca Alexey Maslow si compiace del legame tra i due paesi: “La Cina è molto più potente dal punto di vista economico e la Russia sviluppa le sue tecnologie militari in modo molto più efficace. Abbiamo in comune l’idea che il mondo attuale debba essere ricostruito in modo più stabile. Pensiamo che non ci debba essere un solo centro a controllare il mondo. Parliamo di multipolarità. In questo senso, siamo molto vicini” e prosegue sul fronte della cooperazione “Cina e Russia sono molto interdipendenti. Ciò significa, ad esempio, che la Russia potrebbe fornire alla Cina energia e prodotti agricoli. Allo stesso tempo, la Cina potrebbe stabilire le proprie fabbriche nel territorio russo: In questo momento, la Cina ha diverse nuove fabbriche di automobili in Russia”.

    Anche sul piano energetico i due paesi si sono avvicinati sin dal 2014, anno di inizio delle tensioni in Ucraina. La Cina, primo importatore mondiale di gas e petrolio, ha assorbito una parte dell’offerta di queste materie prime provenienti dalla Russia, rimaste in eccesso per via delle sanzioni occidentali.  Quest’anno, la Russia è diventato il primo fornitore di petrolio della Repubblica Popolare.

    Ma i cinque giorni di esercitazioni non saranno una luna di miele: lo stesso Wei aveva precisato qualche giorno fa che il legame tra Russia e Cina è una “partnership e non un alleanza”. In effetti, nonostante il nemico americano inciti molto le due potenze alla cooperazione, gli interessi di queste ultime sono lontani dall’essere allineati. Oltre ai conflitti storici, basta pensare a come la Cina non si sia sbilanciata nella questione della guerra in Ucraina, rifiutando di dare sostegno militare o politico alla Russia, ma distaccandosi dalla strategia occidentale. Inoltre, i due Stati rischiano di calpestarsi i piedi a vicenda nei loro progetti futuri, ad esempio in Asia Centrale, territorio sotto forte pressione russa dove si snoda la Via della Seta cinese.

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