Cina pronta a superare l’Italia per il record di siti Unesco
La Cina potrebbe presto superare l’Italia nella classifica dei paesi con il maggior numero di siti patrimonio mondiale dell’umanità. I due paesi occupano attualmente la prima posizione nella speciale classifica dei luoghi riconosciuti dall’Unesco di “eccezionale valore universale”, entrambi con 55 siti. Tuttavia, dopo la 44/ma sessione del comitato del patrimonio mondiale dell’Unesco, che inizia oggi e si terrà fino al 31 luglio nella città di Fuzhou in Cina, uno dei due paesi potrebbe rimanere solo al primo posto.
Il comitato, composto da 21 membri, sarebbe infatti pronto a includere alla lista dei 1.121 siti l’antica città di Quanzhou, della provincia sudorientale del Fujian. Quanzhou è stata una delle più grandi città portuali al mondo durante la dinastia Yuan (dal XIII al XIV secolo), dopo essere diventata un importante snodo per le rotte commerciali che attraversavano l’Oceano Indiano e il Pacifico occidentale. “L’uno de li due porti del mondo ove viene piúe mercatantia”, la descrisse Marco Polo, chiamandola “molto grande e nobile” nel suo Milione, scritto alla fine del XIII secolo quando la città era nota con il nome di Zaiton.
“La Cina è il paese più veloce al mondo a richiedere il riconoscimento del patrimonio naturale e culturale mondiale, il che dimostra che il governo cinese ha prestato molta attenzione in questo settore”, ha detto Zhang Ziwu, professore di studi culturali dell’Università di Pechino in un’intervista al quotidiano cinese Global Times, affermando che quest’anno la Cina “probabilmente” supererà l’Italia come paese con più siti Unesco.
Durante la sessione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura saranno valutate 42 candidature, 18 presentate quest’anno e 24 l’anno scorso, quando a causa della pandemia è stato deciso di rinviare l’incontro annuale.
L’Italia è presente con ben quattro candidature, rispetto all’unica della Cina: tre tra i siti culturali (la cappella degli Scrovegni di Padova e le grandi terme d’Europa, presentate nel 2020, e i portici di Bologna di quest’anno) e una per i siti naturali (le faggete antiche e primordiali, presentata quest’anno).
La precedente sessione del comitato del patrimonio mondiale dell’Unesco, tenuta nel 2019, ha visto l’inserimento delle colline del prosecco di Conegliano e Valdobbiadene nella lista dei patrimoni dell’umanità tutelati dall’Unesco, portando a 55 i siti riconosciuti all’Italia. Durante lo stesso incontro, tenuto a Baku, l’Unesco ha accolto due candidature proposte dalla Cina: le rovine archeologiche della città di Liangzhu e le riserve ornitologiche degli Uccelli Migratori situate lungo la costa del Golfo di Bohai nel Mare Giallo.