In Cina sta per essere inaugurato il ponte sul mare più lungo al mondo, 55 chilometri: connetterà Hong Kong, Macao e la città di Zhuhai, nel sud del paese. L’infrastruttura dovrebbe entrare in funzione entro aprile 2018, anche se non ci sono ancora notizie ufficiali.
Per la sua costruzione ci sono voluti nove anni e sono state utilizzate 420mila tonnellate di acciaio, pari a circa 60 volte la quantità utilizzata per la Torre Eiffel di Parigi, in Francia.
Il ponte taglia l’estuario del Fiume delle Perle, tra Hong Kong e Macao, ed è costituito anche da un tunnel sottomarino.
La realizzazione dei 6-7 chilometri del tunnel sottomarino ha dato molte preoccupazioni al manager del progetto, Gao Xinglin, come racconta lui stesso. “Ci sono state notti in cui non riuscivo a dormire perché ci sono state troppe difficoltà”.
Gli esperti assicurano che il ponte potrà essere usato per i prossimi 120 anni e che avrà un effetto positivo sugli affari, riducendo del 60 per cento il tempo di viaggio tra Hong Kong e la città di Zhuhai.
I lavori per l’infrastruttura avrebbero dovuto essere ultimati alla fine del 2017, ma ritardi, sformanti del budget, accuse di corruzione e la morte di alcuni operai hanno ritardato i lavori.
Sono stati espressi dubbi in merito alla sicurezza del ponte, dopo che 19 addetti di laboratorio sono stati accusati di aver falsificato i risultati di alcuni test. Uno di loro è stato condannato a dicembre.
Il prezzo finale del progetto, che include la costruzione di isole artificiali, strade e passaggi di frontiera è incerto, ma si stima che si aggiri intorno ai 100 miliardi di yuan, pari a circa 13 miliardi di euro.
L’opposizione ad Hong Kong accusa il governo di Pechino di voler utilizzare questa nuova infrastruttura per aumentare il controllo sulla città semi-autonoma.
La nuova infrastruttura fa parte del Piano nazionale cinese per l’urbanizzazione, annunciato nel 2014. L’obiettivo è rendere la Cina un paese ancora più urbanizzato e far fronte al problema dell’immigrazione.
Nel prossimo decennio, la Cina prevede di incoraggiare 250 milioni di persone a trasferirsi nelle megalopoli del Paese. Per far fronte a questa enorme migrazione, il governo ha investito decine di miliardi di dollari in progetti infrastrutturali giganteschi.