La Cina ha inviato due astronauti nello spazio, in un progetto volto a sviluppare le abilità del paese nell’esplorazione spaziale. I due uomini attraccheranno a una stazione sperimentale e rimarranno a bordo per trenta giorni. Si tratta della permanenza più lunga nello spazio per astronauti cinesi.
Il lancio è parte di un piano più ampio con il quale il governo cinese mira a creare una stazione spaziale permanente dotata di equipaggio entro il 2022, che dovrebbe rimanere operativa per almeno un decennio.
L’astronave Shenzhou 11 è decollata nella notte di lunedì 17 ottobre dal centro di lancio di Jiuquan, situato nel deserto del Gobi, nel nord della Cina, a bordo di un missile Long March 2F.
Nei prossimi due giorni la navicella attraccherà al laboratorio spaziale Tiangong 2. A bordo saranno condotti esperimenti di medicina e di tecnologia legata allo spazio. Saranno inoltre effettuati test per sistemi e processi preparatori all’avvio della stazione spaziale permanente, previsto per il 2018.
Il comandante Zhang Youxia ha dichiarato che il lancio è avvenuto con successo. Il ministro della Difesa Fan Changlong ha letto un messaggio di congratulazioni del presidente Xi Jinping, che chiedeva agli astronauti di esplorare lo spazio “più a fondo e più ampiamente”.
Si tratta della sesta volta che la Cina invia astronauti nello spazio. Il precedente laboratorio spaziale sperimentale Tiangong 1, lanciato nel 2011, ha cessato la propria attività a marzo, dopo un prolungamento della sua missione per due anni. Dal lancio è stato utilizzato per l’aggancio di tre astronavi.
Gli astronauti a bordo della Shenzhou 11 sono Jing Haipeng, giunto alla sua terza missione, che compirà 50 anni nello spazio, e il trentasettenne Chen Dong.
La Cina è il terzo paese del mondo, dopo Stati Uniti e Russia, a svolgere missioni spaziali con equipaggio. È stata esclusa dalla partecipazione al progetto della Stazione spaziale internazionale per la preoccupazione sulla natura militare delle sue ambizioni spaziali.