In Cina è avvenuta una storica vittoria del mondo Lgbt sulla censura sui social.
Il 13 aprile, Sina Weibo, la piattaforma che viene considerata a tutti gli effetti il Twitter cinese, aveva annunciato la decisione di rimuovere i contenuti “con implicazioni pornografiche, che promuovono la violenza o correlati all’omosessualità”, in linea con le recenti direttive del governo contro la pornografia (conseguenza della famigerata legge sulla cybersecurity).
Il post pubblicato dall’account ufficiale di Weibo venerdì conteneva anche le motivazioni dell’attività di ban in corso. La giustificazione della piattaforma social ha puntato il dito verso il governo cinese. Secondo quanto dichiarato, Weibo è stata obbligata dal governoa mettere in atto una “pulizia” dei contenuti come quella iniziata venerdì. Infatti, era necessario attenersi ad una legge cinese del 2017 che mira ad aumentare la cybersicurezza.