In Cina si vive più a lungo. A rivelarlo è uno studio della Commissione nazionale salute. Secondo la statistica realizzata da Pechino, l’aspettativa di vita media della popolazione cinese è aumentata di 42 anni: se nel 1949 si viveva fino ai 35 anni, nel 2018 la media si attesta intorno ai 77 anni.
Stando ai dati della Commissione, riportati dall’agenza stampa statale Xinhua, negli ultimi quattro anni l’aspettativa di vita è continuamente migliorata: nel 2015 si fermava ai 76,34 anni, nel 2016 arrivava ai 76,5, nel 2017 era di 76,7 e nel 2018 ha raggiunto i 77.
La ricerca statistica ha rivelato anche una diminuzione della mortalità infantile: tra il 2017 e il 2018 i decessi infantili sono calati da 6,8 a 6,1 decessi ogni 1.000 nati, mentre la mortalità materna è passata da 19,6 a 18,3 decessi ogni 100.000 parti.
Negli ultimi anni il governo cinese ha promosso l’iniziativa Cina Sana, un progetto che mira a migliorare la politica sanitaria nazionale e a garantire servizi sanitari a ampia copertura per la popolazione cinese.
Il Dragone vive di più ma fa meno figli. Poche nuove culle a Pechino: secondo i dati diffusi dall’Ufficio nazionale di statistica lo scorso gennaio, in Cina diminuiscono le nascite. Nel 2018 i nuovi nati sono stati 15,23 milioni, una cifra che porta la popolazione a 1,395 miliardi di persone, una diminuzione dell’11,6 per cento rispetto alle nascite del 2017 quando invece i nati erano stati 17,23 milioni.
Nonostante nel 2015 Pechino avesse autorizzato le coppie sposate ad avere un secondo figlio, i dati non sono migliorati: le stime registrano il dato più basso dal 1961, secondo i calcoli della società di servizi finanziari cinese Wind Information e del demografo He Yafu, il peggiore dato dalla fondazione della Repubblica Popolare Cinese nel 1949.
Cifre non incoraggianti, che allontanano l’obiettivo di Pechino di portare alla nascita di 21,88 milioni di bambini nel 2018. Invece, è calata la popolazione femminile in età fertile e sono aumentati gli over sessanta.