In Cile nasce il primo partito di sole donne
In Cile è nato il primo partito di sole donne, in favore delle donne. Combattive, ribelli, rivoluzionarie: dietro al progetto politico ci sono le ragazze del collettivo LasTesis, un gruppo diventato famoso in tutto il mondo per aver ideato e lanciato il canto ritmato Un violador en tu camino (Un violentatore sulla tua strada), che denunciava gli stupri e i femminicidi.
Si chiama Paf, Partido Alternativa Feminista ed è frutto dei quattro mesi di rivolte che hanno sconvolto il Cile. Cento donne, che fino a quel momento non si conoscevano tra loro, si sono unite per creare una risposta alla repressione.
L’idea del partito è apparsa per la prima volta il 5 dicembre scorso quando 10mila donne si sono radunate davanti allo Stadio Nazionale, uno dei più violenti centri di tortura creato con il golpe di Pinochet, dando il via a una denuncia collettiva. Poi, il 28 gennaio il collettivo ha deciso di trasformarsi in partito e forte delle sue 900 simpatizzanti si è registrato nel Servizio elettorale del Cile (Servel). Adesso il Paf attende l’approvazione delle autorità per ufficializzare la sua candidatura che ha bisogno comunque di 10mila firme.
In sei settimane le 100 fondatrici dell’organizzazione hanno varato uno statuto, eletto un direttivo e assegnato le cariche principali. Vestite di nero e con un fazzoletto rosso al collo, assieme ad altre 70 simpatizzanti, hanno atteso l’iscrizione al Servel. Una volta ottenuta si sono abbracciate e tra sorrisi e lacrime di emozione hanno intonato il loro celebre canto.
“Siamo convinte che la nuova Costituzione annunciata dal presidente Piñera non possa essere scritta senza la presenza femminista e senza parità. L’unica maniera di partecipare al processo costituente senza dipendere dai partiti attuali è proprio dare vita a una nuova forza politica”, ha detto Rosa Moreno Moore, presidente del Paf, già direttrice di Greenpeace in Cile, per 20 anni rifugiata a Bruxelles sin dal 1997.
Il collettivo LasTesis è riuscito così a denunciare gli stupri e le violenze della polizia cilena e a imporre nell’agenda politica temi legati alle storiche battaglie femminili, tra cui la violenza dentro e fuori le mura domestiche e l’aumento dei casi di femminicidio che colpiscono gran parte dei Paesi latinoamericani.
Sognatrici non ci si nasce, si diventa. E questo nuovo partito al femminile, il primo della storia politica cilena, sembra sognare un paese diverso. Libero dal patriarcato.