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    Chi ha vinto gli Oscar 2016

    Si è svolta al Dolby Theatre di Los Angeles l'88esima edizione degli Academy Awards, che dopo molte delusioni ha visto trionfare Leonardo DiCaprio e il maestro Morricone

    Di Guglielmo Latini
    Pubblicato il 29 Feb. 2016 alle 00:45 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 03:14

    Si è tenuta nella notte tra il 28 e il 29 febbraio presso il
    Dolby Theatre di Los Angeles l’88esima edizione degli Academy Awards.

    L’evento principale della serata è stata la vittoria, dopo
    quattro nomination andate a vuoto (di cui una come non protagonista), dell’Oscar
    come miglior attore da parte di Leonardo DiCaprio, ripagato dall’Academy per il
    tour de force di The Revenant – Redivivo, del regista messicano Alejandro Gonzalez Iñarritu.

    – QUI LA LISTA COMPLETA DEI VINCITORI PREMIO PER PREMIO

    DiCaprio è apparso raggiante per l’agognata vittoria, e ha approfittato dell’occasione
    tanto attesa (salutata con una standing ovation da parte del pubblico) per ringraziare
    il regista ma anche il suo maestro Martin Scorsese e chi lo aveva scelto per il
    casting del suo primo film.

    DiCaprio ha anche ricordato, come ai Golden Globe, l’importanza
    della lotta al cambiamento climatico e alle multinazionali indifferenti alle
    conseguenze per la natura, e ha invitato a “non dare per scontato questo
    pianeta, così come io non davo per scontato questo Oscar”. Qui il video del suo discorso di ringraziamento.

    L’altro momento indimenticabile della serata, soprattutto
    per l’Italia, è stata la vittoria, anche in questo caso attesa da moltissimi
    anni, di Ennio Morricone per la colonna sonora di The Hateful Eight, l’ultimo film di Quentin Tarantino. Era dal
    1979, quando fu nominato per I giorni del
    cielo
    di Terrence Malick, che il maestro italiano veniva regolarmente
    escluso dalla vittoria, nonostante le sei nomination complessive e un Oscar
    alla carriera nel 2007.

    Il maestro ha ricevuto probabilmente la standing
    ovation più calorosa della serata, e commosso ha dedicato la vittoria a sua
    moglie Maria, che lo ha accompagnato nel viaggio da Roma a Los Angeles.  

    Il 2016 ha visto la conduzione brillante e in alcuni casi
    provocatoria del comico Chris Rock, che non ha risparmiato battute molto pungenti riguardo alla polemica sull’assenza di candidati neri tra gli attori, allargando i suoi commenti alla condizione attuale dei neri americani in generale.
    Rock, che è afroamericano, si era trovato nella singolare condizione di fare da
    presentatore della cerimonia nonostante diversi attori e registi di colore
    avessero proposto di boicottare l’evento.

    Nonostante questo, però, il comico ha saputo sfruttare la
    situazione per ricordare attraverso l’ironia l’attuale composizione dell’Academy,
    che vede al suo interno una percentuale esigua di membri facenti parte di
    minoranze. Il suo monologo ha dato il via alla serata all’insegna della
    comicità e dell’ironia nei confronti delle star presenti, tutte piuttosto
    bendisposte a farsi prendere bonariamente in giro dal conduttore.

    Poi, il via alle premiazioni vere e proprie, iniziando con gli
    Oscar per la migliore sceneggiatura originale e non originale. Per il primo, i
    principali contendenti erano Il ponte
    delle spie
    , dei fratelli Coen per la regia di Spielberg, e Il caso Spotlight, storia di un
    gruppo di giornalisti determinati a denunciare gli abusi sui minori da parte di
    alcuni membri della chiesa cattolica. È stato proprio quest’ultimo ad
    aggiudicarsi la statuetta, seguìto nella categoria della sceneggiatura non
    originale da La grande scommessa,
    anch’esso un film corale, dedicato però alla crisi finanziaria del 2008.

    Il premio per la miglior attrice non protagonista non è
    andato come molti prevedevano alla beniamina della critica Kate Winslet, ma a
    Alicia Vikander per The Danish Girl,
    nel quale recitava al fianco del vincitore dell’Oscar come miglior attore 2015,
    Eddie Redmayne.

    Per l’attore non protagonista si attendeva sul palco del
    Dolby Theatre uno dei divi più noti di sempre, Sylvester Stallone, ma la statuetta
    è invece andata a Mark Rylance per Il
    ponte delle spie
    , l’ultimo film di spionaggio diretto da Steven Spielberg.

    La ventiseienne Brie Larson è stata una delle grandi
    sorprese della serata, vincendo come attrice protagonista per Room alle spese di star affermate come
    Cate Blanchett e Jennifer Lawrence. 

    Dopo alcuni premi tecnici, nei quali Mad Max: Fury Road è stato il film più vincente, e dopo la vittoria di Amy, dedicato a Amy Winehouse, come miglior documentario e di Son of Saul come miglior film
    straniero (dall’Ungheria), verso la fine della cerimonia sono stati annunciati i
    due premi più importanti: quello per la miglior regia e quello per il miglior
    film.

    Il primo è andato, come prevedibile, a Alejando Gonzalez Iñarritu,
    regista messicano di The Revenant già
    premiato con l’Oscar nel 2015 per Birdman, ormai consacrato come uno dei registi
    più amati dall’Academy, avendo vinto il premio per la
    regia per due anni consecutivi.

    The Revenant non
    ha in ogni caso fatto incetta di statuette, visto che l’altra grande categoria
    per la quale era candidato, quella del miglior film, lo ha visto sconfitto a
    favore de
    Il caso Spotlight, film
    corale e di impegno civile alla maniera della Hollywood anni Settanta, che ha
    convinto i membri dell’Academy grazie a un cast straordinario e a una storia
    coraggiosa in grado di ridare fiducia nella forza del cinema come strumento di
    denuncia.

    Qui la lista completa di tutti i vincitori della serata.

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