Chi era Ashli Babbitt, la donna morta durante l’assalto al Congresso Usa
Nel corso dell’assalto al Congresso Usa, avvenuto quando in Italia era la notte tra il 6 e il 7 gennaio, una donna, Ashli Babbitt, è morta, uccisa da un colpo d’arma da fuoco sparato da un agente in borghese: ecco chi era la sostenitrice di Donald Trump che ha perso la vita nel folle assedio a Capitol Hill (qui le foto e i video dell’assalto).
Veterana dell’aeronautica, la 35enne viveva a San Diego, nel sud della California, ed era titolare di un’attività. L’ex militare era sposata, ma si era recata a Washington da sola.
“Non so perché ha deciso di farlo” ha dichiarato la suocera a Fox, mentre il marito ha raccontato che la donna era una grande sostenitrice di Donald Trump e anche e delle teorie cospirative di QAnon, così come si evince dai suoi profili socia.
Ashli, che proprio sui social si presentava come una “ex combattente per la libertà”, poche ore prima di morire aveva preannunciato la sua partecipazione alla manifestazione di Washington scrivendo su Twitter: “Nulla ci fermerà. Potranno provare a fermarci, ma la tempesta si abbatterà su Washington in meno di 24 ore. E oscureremo la luce”.
La donna, che aveva prestato servizio 14 anni presso la US Airforce, è morta in ospedale dopo essere stata colpita da un colpo di pistola, sparato da un agente in borghese all’interno di Capitol Hill.
Nei numerosi video che circolano sui social, infatti, si vede Ashli che viene colpita al petto da uno sparo mentre tenta di fare irruzione in un’ala del Congresso Usa. Il capo della polizia Robert Contee ha confermato che il colpo è stato sparato da un agente in borghese e che sulla morte della donna è stata aperta un’inchiesta.
Durante l’assalto a Capitol Hill si sono verificati anche altri 3 decessi, altre due donne e un uomo, ma non è stato specificato se si trattava di manifestanti o meno. “Le cause della loro morte potrà essere stabilita e dunque trasmessa alla stampa solo dopo un’autopsia” ha dichiarato Contee.
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