La religione in sé è caratterizzata da domande a cui nessuno può rispondere in assoluto, ma ci sono anche alcune curiosità che possono essere parzialmente soddisfatte grazie all’utilizzo delle moderne tecnologie.
Ad esempio, come era fatto davvero Gesù? Con l’aiuto della ricostruzione digitale di un uomo giudeo, creata per un documentario della BBC, Son of God, nel 2001, ad oggi sappiamo che non era come siamo soliti rappresentarlo.
Gesù non aveva i capelli lunghi con la riga in mezzo, e non aveva una lunga barba. Non aveva neanche la pelle chiara, né i capelli castano chiaro o gli occhi azzurri.
Questo è il modo in cui il figlio di Dio è stato raffigurato per secoli, e l’immagine stereotipata con cui oggi viene comunemente raffigurato.
In realtà, però, la ricostruzione digitale effettuata sull’antico teschio di un giudeo ha svelato che Gesù aveva la pelle olivastra, e che portava la barba e i capelli corti.
Colori e lunghezza di barba e capelli a parte, comunque, l’espressione e i lineamenti ricavati sono solamente frutto di congetture poiché, non avendo potuto eseguire uno studio sui tessuti molli e sulla cartilagine del teschio, non era possibile definirne i contorni.
Ma al di là dell’aspetto meramente fisico del figlio di Dio, Joan Taylor, professoressa di origini cristiane e giudaismo del secondo tempio al King’s College di Londra, ha voluto indagare sul reale modo di vestire di Gesù.
Taylor, infatti, è convinta che il modo in cui ci mostriamo crei un’apparenza, e che questo fosse ciò che Gesù voleva fare vestendosi in una determinata maniera.
Il vestiario era basico
Non ci sono descrizioni nette della fisicità di Gesù nel Vangelo o nell’antica letteratura cristiana, ma ci sono dettagli sparsi qua e là.
Dalla Bibbia (per esempio, Marco 6:56) si può carpire che indossava un grande scialle – un tallith dalla forma tipicamente ebraica – con delle nappe sugli orli.
Il mantello solitamente era fatto di lana e poteva essere grande o piccolo, spesso o fine, colorato o al naturale, ma per gli uomini c’era una preferenza per i tallith non tinti.
Gesù indossava sempre i sandali, com’è implicito in diversi passaggi biblici (vedi Matteo 3:11, Marco 1: 7, 6: 9, Giovanni 1:27), che oggi possiamo addirittura figurarci grazie al ritrovamento di un paio di sandali nelle grotte asciutte del Mar Morto.
Gesù, inoltre, indossava una tunica, detta chitōn, che per gli uomini normalmente finiva leggermente sotto le ginocchia, e non alle caviglie come spesso viene rappresentato.
Solamente gli uomini molto ricchi indossavano tuniche lunghe fino ai piedi, e di essi il figlio di Dio disse (Marco 12:38) che erano uomini che ricevevano onorificenze ingiustificate solamente per il modo raffinato che avevano di vestire.
A quanto pare, la tunica di Gesù era fatta di un unico pezzo di stoffa (Giovanni 19: 23-24), cosa che poteva risultare strana perché la maggior parte delle tuniche erano fatte di due pezzi cuciti sulle spalle e sui lati, mentre quelle costituite da un pezzo unico venivano utilizzate solitamente come biancheria intima o come abiti per bambini.
Da ciò che è stato mostrato fin qui, il vestiario del figlio di Dio appare estremamente basico, poco consono e fuori moda rispetto alle usanze del tempo.
Tanto basico da essere considerato vergognosamente trasandato?
Celso, uno studioso che a metà del Secondo secolo scrisse un trattato contro i cristiani, definì trasandato il modo di vestire di Gesù.
Egli fece un’approfondita ricerca sull’abbigliamento di Gesù, oltre ad intervistare e ascoltare le persone del tempo dalle quali apprese che il figlio di Dio andava spesso in giro vestito in maniera “vergognosa”.
La reputazione di Gesù, inoltre, era infangata dal fatto che egli avesse “ottenuto i suoi mezzi di sussistenza in modo vergognoso e inopportuno”, cioè mendicando o ricevendo donazioni.
Dal punto di vista delle persone rispettabili, Gesù probabilmente appariva relativamente squallido, tanto che, quando lo scrittore cristiano Origene discusse le teorie di Celso, respinse molte delle sue affermazioni, ma non lo contestò.
Anche per quanto riguarda i suoi capelli, probabilmente non furono mai particolarmente lunghi come sono raffigurati nella maggior parte delle opere d’arte, date le norme maschili del tempo, ma non era sicuramente un uomo curato.
In fin dei conti, comunque, si può considerare il fatto che Gesù predicasse il distaccamento dalle cose materiali e la preoccupazione per i poveri, e che dunque il suo abbigliamento riflettesse questo aspetto del suo carattere.