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    Il 20 per cento dei contenuti dei servizi di video streaming dovrà essere prodotto nell’Ue

    La Commissione europea sta pianificando una revisione delle regole sulle telecomunicazioni e vuole incentivare la circolazione di film e serie tv prodotti nell’Ue

    Di TPI
    Pubblicato il 25 Mag. 2016 alle 16:21 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:20

    I servizi di video streaming online come Netflix e Amazon Prime dovranno dedicare almeno un quinto del loro catalogo a contenuti europei, nei paesi dell’Ue.

    La Commissione europea infatti ha annunciato oggi 25 maggio una revisione delle regole sulle telecomunicazioni per accrescere la circolazione e i fondi destinati a serie tv e film europei.

    La legislazione attuale prevede la promozione di lavori europei, ma senza quote specifiche. Finora, solo metà dei 28 stati membri ha introdotto quote nazionali.
    Con la nuova direttiva sui servizi di media audiovisivi, i provider dell’on demand dovranno quindi garantire agli abbonati europei che almeno il 20 per cento dei contenuti a disposizione venga prodotto nell’Ue e dovranno garantirne anche un’adeguata promozione.

    Attualmente, il 21 per cento del catalogo di Netflix è già europeo, soprattutto grazie ai telefilm e film britannici. In caso di Brexit, dovrà aggiungere produzioni di altri paesi o tagliare una piccola parte di quelle americane.

    La nuova disposizione ha anche subito delle critiche. L’europarlamentare britannico conservatore Daniel Dalton ha affermato che l’Ue dovrebbe lasciare stabilire al mercato quali siano i contenuti di qualità, a prescindere dalla provenienza. Altri invece sostengono che la varietà della produzione accrescerà la qualità della scelta cinematografica e televisiva online.

    La direttiva sui servizi di media audiovisivi introdurrà anche altre misure, tra le quali per esempio quelle che richiedono una maggiore tutela dei minori e più flessibilità nella gestione delle pubblicità.

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