Meglio prevenire che curare. Lo sa bene la DIsney, titolare dei diritti sulla saga di Star Wars di cui l’attrice Carrie Fisher, scomparsa lo scorso 27 dicembre a causa di un infarto, è stata protagonista in passato. L’azienda statunitense avrebbe infatti stipulato una polizza del valore di 50 milioni di dollari nel caso in cui la Fisher non fosse stata in grado di completare tutti i capitoli dell’ultima trilogia. A riportarlo Insurance Insider, che cita una fonte vicina alla compagnia assicurativa Lloyd’s di Londra.
L’attrice era tornata a vestire i panni della principessa Leila nel settimo capitolo Star Wars: The Force Awakens e tornerà nel prossimo, in uscita il prossimo dicembre. Ma per il nono capitolo la Disney sarà evidentemente costretta a correre ai ripari: come giustificare a livello di trama l’improvvisa scomparsa della principessa Leila, che nel film avrebbe avuto nuovamente un ruolo di rilievo? Un potenziale danno economico a cui la Disney potrebbe tranquillamente far fronte grazie alla riscossione di questa polizza, ma anche un problema che può essere risolto digitalmente tramite motion capture, la tecnica che permette di registrare i movimenti dei corpi.
Secondo il giornale francese Le Parisiene si tratterebbe della più grande polizza assicurativa della storia mai stipulata a livello individuale. La Disney non ha ancora né confermato né smentito ma le tempistiche sono quelle giuste per la riscossione della cifra.