L’agenzia di cooperazione delle forze di polizia Interpol ha confermato giovedì 10 novembre che il funzionario cinese Meng Hongwei è stato nominato come suo nuovo capo, dopo che la notizia era stata riportata dai media cinesi. Meng, viceministro della Pubblica sicurezza in Cina, è il primo cittadino cinese a ricoprire l’incarico e prenderà il posto del predecessore francese Mireille Ballestrazzi. La nomina ha efficacia immediata e il mandato dura quattro anni.
La decisione offre alla Cina un ruolo di primo piano in un organismo internazionale e l’ong Amnesty International teme che la nomina possa aiutarla a perseguire i dissidenti politici che hanno lasciato il paese.
Meng ha detto di essere pronto a fare “qualsiasi cosa in suo potere per aiutare la causa della sorveglianza nel mondo”.
Nel 2014, la Cina ha inviato un red notice all’Interpol – lo strumento più simile a un mandato di cattura internazionale – per cento persone sospettate di corruzione che sono fuggite all’estero. Secondo quanto riportato, è riuscita a catturarne almeno un terzo finora.
La Cina ha cercato di incrementare la cooperazione internazionale delle forze di polizia per dare la caccia ai latitanti all’estero da quando il presidente Xi Jinping ha iniziato una dura lotta contro la corruzione nel paese circa quattro anni fa.
I paesi occidentali, tuttavia, sono stati finora riluttanti a contribuire, o a firmare trattati di estradizione, non volendo far tornare queste persone in una nazione in cui gli attivisti per i diritti umani sostengono che i sospetti criminali vengano maltrattati. Inoltre, spesso la Cina non è disposta a fornire la prova dei presunti crimini commessi da questi ricercati.