Tom DeLonge è un nome che oggi ha perso un po’ di notorietà,
ma tra la fine degli anni Novanta e l’inizio dei Duemila ogni adolescente aveva
avuto modo di canticchiare almeno una volta una delle sue canzoni, in quanto cantante
e chitarrista dei Blink-182, band californiana di pop-punk che in quegli anni
sbancò le classifiche.
Ora però DeLonge è tornato agli onori delle cronache, dopo
aver lasciato la band pochi mesi fa, per un motivo apparentemente molto poco
legato al suo passato di rockstar. Secondo quanto emerso dalle nuove email trafugate da Wikileaks, infatti, avrebbe scambiato dei messaggi con il
responsabile della campagna elettorale di Hillary Clinton non rispetto alle
politiche di quest’ultima in quanto a musica e giovani, ma riguardo all’esistenza
di forme di vita aliena.
John Podesta, le cui email sono state al centro della fuga
di notizie più recente di Wikileaks, è infatti a quanto pare appassionato
quanto DeLonge di questioni riguardanti avvistamenti extraterrestri ed
eventuali coperture governative di incontri avvenuti nel passato.
Almeno due messaggi di posta elettronica sono stati
scambiati tra DeLonge e Podesta, e vedono entrambi interessati all’idea di incoraggiare
un’attivazione del governo rispetto ai presunti contatti con forme di vita
aliena, che nelle email vengono definiti ermeticamente “il nostro delicato tema”.
Entrambi hanno già dimostrato in passato di essere particolarmente
sensibili al tema, visto che DeLonge aveva pubblicato con i Blink-182 la
canzone dal titolo piuttosto esplicito Aliens
Exist, e ad aprile scorso ha pubblicato un romanzo di 700 pagine sul tema, Sekret Machines Book 1: Chasing Shadows.
Pare addirittura che sia stato il suo smodato interesse per l’argomento
ad aver spinto i suoi colleghi ad allontanarlo dalla band.
Podesta, dal canto suo, ha dichiarato nel 2014 che il suo “più
grande fallimento dell’anno” era stato non riuscire a convincere le autorità
governative a desecretare alcuni documenti riservati al riguardo.
Questo il testo di una delle email diffuse:
“Ciao John,
sono Tom DeLonge, quello che ti ha intervistato
per quel documentario non molto tempo fa.
Le cose per il progetto stanno andando avanti. I romanzi, i
film e i documentari vanno alla grande. Ho appena avuto un incontro preliminare
con il Chief Operating Officer di Spielberg alla DreamWorks.
Vorrei farti incontrare due persone molto ‘importanti’ a Washington. Credo che li troverai molto interessanti, visto che avevano ruoli
di comando relativamente al nostro delicato tema.
Entrambi si occupavano di divisioni sensibili, come il
Dipartimento della Difesa e temi scientifici secretati.
Si tratta di funzionari di primo livello. Servono solo due
ore del tuo tempo”.