Era rannicchiata in un angolo. Lì l’hanno trovata. Per due giorni è rimasta in quel posto sicuro mentre le fiamme stavano devastando tutto ciò che c’era intorno. Questa la storia di Loukoumaki, un incrocio di cane barboncino sopravvissuto all’inferno di fuoco che ha devastato nei giorni scorsi Mati, un villaggio a 29 chilometri da Atene, e non solo.
Aveva il pelo ricoperto di cenere e polvere giallastra, alcune bruciature e difficoltà nel respirazione. Ma soprattutto traumatizzata per la terribile esperienza vissuta.
“Anche le sue ciglia sono bruciate, mi chiedo come sia sopravvissuto questo cane”, ha raccontato Diana Topali, 42 anni, che la sta seguendo e che spera di riuscire a darla presto in affido per farle dimenticare quello che ha vissuto.
Ma come ha fatto a salvarsi? Loukoumaki è riuscita a strisciare in una cavità costruita in mattoni dietro una zona barbecue da giardino, mentre l’inferno si scatenava intorno a lei.
Artemis Kyriakopoulou era in giro con gli altri volontari alla ricerca di animali in difficoltà. Attraversando un giardino la sua attenzione è stata attirata da qualcosa: “Ho visto che c’era qualcosa come un forno (all’aperto), e ho pensato che se qualcosa fosse vivo, sarebbe stato lì”, ha raccontato la donna all’agenzia Reuters.
E proprio lì, in quel inferno bruciato, si nascondeva Loukoumaki, così come è stata chiamata da un veterinario, che è stata attirata all’esterno con una ciotola di acqua e una di croccantini.
La cagnolina, probabilmente una randagia, ha circa quattro anni e mezzo. “Sembrava solo un tappeto irsuto e bruciato”, le parole di Topali.
Oggi, a distanza di qualche giorno dal ritrovamento, la cagnolina sta meglio. Si sta riprendendo. Una volta guarita poi sarà il momento di trovare una casa.