L’europeista Alexander Van der Bellen, 72 anni, è stato eletto domenica 4 dicembre 2016 nuovo presidente austriaco, sconfiggendo per la seconda volta al ballottaggio il candidato di estrema destra Norbert Hofer, dopo che il voto dello scorso maggio era stato annullato dalla Corte costituzionale per alcune irregolarità.
La vittoria del candidato dei Verdi sul rivale interrompe una serie di successi delle formazioni anti establishment in Occidente, dal referendum su Brexit sostenuto dal partito indipendentista britannico Ukip all’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti.
Van der Bellen si è aggiudicato il 53,3 per cento dei voti. Ha detto si tratta di una vittoria per l’Austria “filoeuropea”, basata su “libertà, uguaglianza e solidarietà” e che proverà a essere un presidente dalla mentalità aperta e liberale.
Hofer, 45 anni, ha ammesso la sconfitta e si è congratulato con il vincitore dopo un’ora e mezza dalla chiusura dei seggi, chiedendo agli austriaci di “stare uniti e lavorare insieme”.
Il margine di vantaggio che il candidato dei verdi aveva ottenuto a maggio era di 30mila voti ed è decuplicato in questa tornata elettorale.
Nel 2017 toccherà a Francia, Olanda e Germania andare alle urne, e i cittadini saranno chiamati a scegliere tra partiti filo europeisti e formazioni anti immigrati e anti Europa.