Nella provincia dell’Alberta, in Canada, è stato dichiarato lo stato di emergenza, dopo lo scoppio di un grave incendio che ha costretto 88mila abitanti della città di Fort McMurray a lasciare le proprie case.
Alcuni quartieri della città sono stati distrutti, e le fiamme continuano ad avanzare a causa della siccità e dei venti caldi. Oltre 1.600 edifici sono stati distrutti, tra cui una scuola. L’area è nota per essere circondata da sabbie bituminose, delle rocce da cui si estrae il petrolio.
Le compagnie petrolifere che operano nella zona hanno interrotto la produzione. Finora non ci sono morti né feriti.
Di notte il cielo sopra Fort McMurray è illuminato da un bagliore arancione e coperto da una nube di fumo come quelle dei vulcani.
L’ordine di evacuare le proprie abitazioni è stato esteso alle località che si trovano fino a 50 chilometri dalla città. Secondo i vigili del fuoco sono almeno diecimila gli ettari incendiati. Per cercare di spegnere le fiamme sono stati mobilitati nove aerei-cisterna, una dozzina di elicotteri e centinaia di pompieri.
Il primo ministro Justin Trudeau ha detto che avrebbe inviato aerei militari per aiutare se ce ne fosse stato bisogno.
L’incendio si é avvicinato ieri sera all’aeroporto della città e le autorità hanno bloccato tutti i voli in arrivo e in partenza.
Canadian wildfire continues to engulf city of Fort McMurrayhttps://t.co/CYXpqpnfNs
— RTÉ News (@rtenews) 5 maggio 2016
Il luogo dell’incendio, nell’Alberta: