Camille Lepage | La giornalista e fotografa francese, 26 anni, è stata uccisa nella Repubblica Centrafricana il 12 maggio 2014. A rendere noto l’omicidio fu il presidente francese François Hollande.
Il corpo della giovane reporter è stato rinvenuto il 13 maggio nella regione di Bouar, nell’ovest del Repubblica Centrafricana, vicino al confine con il Camerun, nel corso di un pattugliamento della forza militare francese Sangaris – l’operazione di peace-enforcing nel Paese – durante un controllo effettuato su un veicolo guidato da alcuni miliziani cattolici anti-balaka.
Nella vettura sono stati rinvenuti dieci uomini armati e cinque morti, tra cui Camille Lepage.
La fotografa francese lavorava nella Repubblica Centrafricana già da diversi mesi, ma viveva a Giuba, capitale del Sud Sudan, dal luglio del 2012.
(Qui sotto una foto di Camille Lepage insieme ad alcuni cattolici nella diocesi Bossangoa, nella Repubblica Centrafricana, il 18 novembre 2013).
Sul suo sito internet aveva spiegato di esserci andata “per esplorare la sua nuova passione e il Paese più giovane del pianeta”. I suoi interessi principali, aveva scritto, “sono le popolazioni ai margini, il più delle volte abbandonate dai loro governi”.
Camille aveva lavorato per Hans Lucas, uno studio fotografico di Parigi, e aveva anche collaborato con il New York Times, Le Monde e The Guardian.
Si era classificata come Coup de Coeur del concorso Visa pour l’Image dell’Association Nationale des Photographes. Aveva pubblicato alcune fotografie anche su Libération.
Jany Bianco-Mula, caporedattore del servizio fotografico del giornale parigino, ha ricordato Camille Lepage come una ragazza “fresca, molto calma, e professionale. Super-organizzata, sorridente: una piccola pietra preziosa”.
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