L’amministratore delegato di Apple, Tim Cook, ha usato parole dure contro Facebook, in un’intervista sullo scandalo Cambridge Analytica.
In un’intervista rilasciata all’emittente statunitense Msnbc, Cook ha descritto la vicenda che vede sotto accusa le politiche sull’accesso ai dati di Facebook, è stata “un’invasione della privacy” e che la sua società, Apple, non si sarebbe mai trovata in quella situazione.
“Potremmo fare moltissimi soldi monetizzando sui nostri clienti, se i nostri clienti fossero il nostro prodotto. Abbiamo deciso di non farlo. Non venderemo le vostre vite”, ha detto l’imprenditore.
“La privacy per noi è un diritto umano, è una libertà civile, è come la libertà di parola e la libertà di stampa”, ha aggiunto Cook nel corso dell’intervista.
All’amministratore delegato è stato anche chiesto cosa avrebbe fatto se si fosse trovato nella posizione di Mark Zuckerber, il fondatore e amministratore di Facebook. “Cosa farei? Non sarei in questa situazione”, ha risposto Cook.
Dopo l’attentato del 2 dicembre 2015 in un centro per disabili a San Bernardino, in California, Apple aveva negato all’Fbi di rivelare le chiavi d’accesso dell’Iphone dell’attentatore.
In quel caso Cook disse che la richiesta rappresentava una minaccia troppo grave alla privacy degli utenti.
Nell’intervista alla Cnbc l’amministratore delegato di Apple ha detto oggi che si comporterebbe nello stesso modo.
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