La Corte suprema della Cambogia disposto lo scioglimento del principale partito d’opposizione, bloccando di fatto l’unico reale antagonista del governo alle elezioni del 2018. Il Partito cambogiano di salvezza nazionale (CNRP) è stato accusato di aver complottato per rovesciare il governo, ma i suoi membri negano le accuse e ritengono che il processo abbia motivazioni politiche.
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Oltre 100 membri del partito sono stati estromessi dall’attività politica per 5 anni. Il CNRP è l’unico partito d’opposizione a essere riuscito a eleggere rappresentanti in parlamento dopo il voto del 2013, in cui ottenne il 46 per cento delle preferenze contro il 51 per cento del partito di maggioranza, il Partito popolare cambogiano (CPP)
In una dichiarazione alla televisione nazionale, il primo ministro cambogiano Hun Sen ha detto che le elezioni del 2018 andranno avanti. “I membri del CNRP che non sono stati interdetti dall’attività politica possono formare un nuovo partito”, ha detto secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters.
Hun Sen è stato al governo per 32 anni ed è stato accusato di usare le forze di sicurezza e i giudici per intimorire gli avversari politici e mettere a tacere il dissenso.
Lo scioglimento del CNRP è stato chiesto alla Corte a ottobre 2017 dal ministro dell’Interno cambogiano.
In un’intervista concessa al quotidiano britannico The Guardian prima dello scioglimento del partito, il leader d’opposizione Mu Sochua ha definito la mossa del primo ministro Hun Sen l’ennesimo attacco alla democrazia in Cambogia, che “starebbe scivolando molto velocemente in un buco nero”.
Sochua, che è fuggito dal paese insieme a decine di parlamentari, ha sostituito alla guida del CNRP il leader Kem Sokha, arrestato lo scorso settembre con l’accusa di alto tradimento.
La repressione sarebbe cominciata immediatamente dopo le elezioni del 2013, nelle quali il CNRP era riuscito a mettere sotto pressione il CPP.
Il CNRP è ulteriormente cresciuto nel corso degli ultimi quattro anni fino agli ottimi risultati ottenuti nelle elezioni comunali dello scorso giugno. Questo ha portato all’intensificarsi delle azioni del governo contro l’opposizione.
Tra le misure più drastiche adottate dall’esecutivo guidato da Hun Sen, primo ministro del paese del sud-est asiatico da più di 30 anni, ci sono la chiusura del Cambodia Daily, uno dei giornali più diffusi nel paese, e delle stazioni radiofoniche che ritrasmettevano i programmi di Radio Free Asia e Voice of America.
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