A ormai poche ore dalle elezioni statunitensi il capo dell’Fbi James Comey ha fatto sapere domenica 6 novembre che le indagini sulle email di Hillary Clinton non hanno evidenziato alcun illecito. Alla candidata democratica era contestato l’utilizzo di un server privato al posto di quello governativo per l’invio di mail contenenti informazioni classificate quando era segretario di Stato.
Dopo l’annuncio dell’Fbi, il candidato repubblicano Donald Trump ha accusato l’agenzia investigativa di scorrettezza, sostenendo che il sistema è “truccato”. I responsabili della campagna di Clinton hanno fatto sapere di essere lieti che il problema sia stato risolto.
La nuova indagine è stata annunciata da Comey a circa dieci giorni dalle elezioni e questo ha suscitato aspre critiche da parte dei democratici, che lo hanno accusato di aver violato la legge che impedisce ai funzionari statali di influenzare l’esito delle elezioni. L’esito dell’inchiesta è in linea con quanto deciso lo scorso luglio, quando l’Fbi ha stabilito che la Clinton non sarebbe stata perseguita.
L’8 novembre gli americani voteranno per eleggere il successore di Barack Obama alla Casa Bianca. Gli ultimi sondaggi prima della notizia dell’archiviazione, davano Clinton a un vantaggio di quattro o cinque punti su Trump.