Il governo del Portogallo, salito al potere da meno di due settimane, è stato rovesciato dall’opposizione di sinistra. La coalizione di centrodestra aveva vinto le elezioni dello scorso 4 ottobre ottenendo il 38,53 per cento dei voti, perdendo la maggioranza assoluta.
Il parlamento ha respinto il programma di governo con 123 voti contrari e 107 favorevoli. Il partito socialista, arrivato secondo nelle scorse elezioni col 32,38 per cento delle preferenze, si è unito a quello comunista nel voto contrario al programma della maggioranza, ribaltando il governo.
Questa azione potrebbe portare a un governo guidato dal partito socialista, che si oppone all’austerity a cui è stato sottoposto il Portogallo negli ultimi anni.
Il presidente Anibal Cavaco Silva deve scegliere se permettere alla coalizione attualmente in carica di governare fino alle prossime elezioni o chiedere ai socialisti di formare una nuova coalizione e salire al potere.
Durante il dibattito in parlamento, il leader dei socialisti Antonio Costa ha dichiarato che la nuova coalizione di sinistra “garantirebbe le condizioni di un’amministrazione stabile”. L’attuale governo ritiene invece che il Portogallo rischierebbe così di trasformarsi in una nuova Grecia.
Il Paese è stato uno dei più colpiti dalla crisi economica e ha dovuto accettare un salvataggio internazionale, garantendo in cambio ingenti tagli alle spese.