Durante il summit europeo che si è tenuto il 20 ottobre a Bruxelles, sono stati registrati alcuni passi avanti nelle trattative sulla Brexit. Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, nella conferenza stampa che ha seguito il vertice, ha auspicato che si possa passare alla seconda fase dei negoziati già a partire da Dicembre, quando si terrà il prossimo summit.
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Tusk ha annunciato che 27 paesi dell’Unione europea (escluso quindi il Regno Unito) iniziaranno a preparare i lavori per la seconda fase delle trattative, stabilendo le linee guida a cui il responsabile dell’Ue sulla Brexit Barnier si dovra attenere nei futuri negoziati.
Queste, in sintesi, sono le posizioni delle rispettive parti sulle quali bisognerà trovare un accordo nel prossimo summit:
- Sui diritti dei cittadini europei nel Regno Unito, la Ue vuole che in caso di disputa sia la Corte di Giustizia europea ad avere l’ultima parola, posizione non condivisa dall’esecutivo di Theresa May.
- La Gran Bretagna chiede all’Unione di mantenere la libertà di circolazione per i propri cittadini all’interno dell’area Schengen.
- Sul confine fra Irlanda e Irlanda del Nord, entrambe le parti condividono l’idea di mantenere l’area di libero transito che esiste dal 1923.
- Sul Brexit bill, la Ue pretende il pagamento di tutti gli impegni presi dal Regno Unito nel bilancio 2014-2020. Il Regno Unito ha garantito che rispetterà gli oneri finanziari ma non ha fornito numeri precisi. Si parla di circa 20 miliardi per i due anni di transizione post-Brexit, più altri 40 per i progetti e gli impegni presi insieme alla Ue.
Il prossimo Consiglio europeo è fissato per il 14 Dicembre.