Dopo l’ennesima bocciatura da parte del Parlamento britannico dell’accordo negoziato dalla premier Theresa May con l’Ue sembra sempre più probabile che il 12 aprile si realizzerà al tanto temuto scenario No-deal.
Il caos che l’uscita di Londra dall’Ue sta causando nel Regno Unito e non solo sta mettendo in difficoltà anche i paesi membri, come dimostrano le stesse parole pronunciate il 2 aprile dal presidente francese Emmanuel Macron.
“L’Unione europea non può rimanere a lungo ostaggio della risoluzione di una crisi politica in Gran Bretagna”, è stato il commento del capo di Stato a margine di un incontro tenutosi all’Eliseo con il primo ministro irlandese Leo Varadkar.
Il 1 aprile 2019, i deputati di Westiminster hanno bocciato i quattro piani alternativi, che avrebbero dovuto introdurre misure per arrivare ad una “soft Brexit”.
Il Parlamento però ha continuato a voltare le spalle alla premier, che non sembra darsi però per vinta: la May infatti si è detta pronta a chiedere un quarto voto sull’accordo.
Intanto il 10 aprile si terrà un Consiglio Ue straordinario per discutere della Brexit due giorni prima dell’uscita di Londra.
>>Il capo negoziatore Ue: “Il No deal sempre più probabile, ma può essere evitato”
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