Regno Unito interrompe Erasmus, De Maio: “Grave ferita per i giovani dell’Unione Europea”
Mercoledì 8 gennaio la Camera dei Comuni del Regno Unito ha detto addio alla piattaforma che include il programma di scambio culturale europeo tra studenti, l’Erasmus, che ha fatto conoscere milioni di giovani in tutta l’Unione Europea.
Con 344 voti favorevoli e 254 contrari, la Camera dei Comuni ha respinto la “New Clause 10” del disegno di legge sulla Brexit – proposta dai liberal democratici – che, qualora fosse passata, avrebbe imposto al governo di continuare a negoziare la piena appartenenza nel Regno Unito al programma Erasmus+ anche dopo il 2020, quando finirà l’attuale ciclo già finanziato e soprattutto quando Londra uscirà dall’Ue.
Domenico De Maio, Direttore Generale dell’Agenzia Nazionale per i Giovani, l’ente del Governo che gestisce in Italia i programmi europei rivolti ai giovani, Erasmus+ e Corpo Europeo di Solidarietà, ha commentato così il voto della Camera britannica:
“La notizia dell’addio del Regno Unito al Programma Erasmus sarebbe una ferita gravissima al cuore dell’Europa. Rappresenterebbe una perdita enorme per i ragazzi di tutti i Paesi dell’Unione che sono nati in un continente libero, aperto, inclusivo che permettesse loro di vivere, studiare e crescere senza confini o muri. L’Erasmus è il sogno di un’intera generazione che guarda con speranza all’Europa”.
“Una scelta in controtendenza con la storia. I nostri ragazzi sono nati in Europa, si sentono europei e non riescono a concepire un’Italia senza Europa ed Erasmus. Tanto che dal 2014 in poi il programma si è trasformato in Erasmus+ arricchendo ancora di più le opportunità di mobilità in Europa”, ha concluso De Maio.
Intanto, nonostante il voto in Parlamento, il governo del Regno Unito ha annunciato la volontà di mantenere l’adesione del Paese al programma.
“Il governo è impegnato a veder proseguire le relazioni accademiche tra Regno Unito e UE, anche attraverso il prossimo programma Erasmus +. Il voto della scorsa notte non cambierà tale intenzione”, ha dichiarato la portavoce del Dipartimento per l’Educazione britannico. “Mentre avviamo i negoziati con l’Ue – ha continuato – vogliamo garantire che gli studenti britannici ed europei possano continuare a beneficiare dei reciproci sistemi di istruzione a livello mondiale”.