David Davis, segretario di stato britannico con delega alla Brexit, si è dimesso in polemica con il piano di uscita soft dall’Unione europea sostenuto dalla premier Theresa May.
L’annuncio del passo indietro è arrivato nella notte tra domenica 8 e lunedì 9 luglio 2018. Con Davis si sono dimessi anche i sottosegretari Steven Baker e Suella Braverman.
La decisione è stata stata presa dopo che May si era garantita il sostegno del governo e del parlamento al suo piano di uscita.
La premier ha sostituito Davis con Dominic Raab, ex ministro per l’abitazione, noto per le sue posizioni euroscettiche.
Secondo fonti citate dal quotidiano britannico The Guardian, Davis ha confidato ad amici di non poter sostenere la linea della premier, che prevede la creazione di un’area di libero scambio tra Unione Europea e Regno Unito sulla base di regole comuni.
L’ormai ex capo negoziatore di Londra per la Brexit, esponente della corrente più euroscettica dei Tories, ritiene che intraprendere questa strada significherebbe tradire l’esito del referendum del 2016, che sancì l’uscita del paese dall’Ue.
Davis ha scritto una lettera a May, in cui ricorda di aver più volte manifestato il proprio dissenso nell’ultimo anno.
“L’attuale tendenza politica e tattica”, scrive, fa sembrare “sempre meno probabile” che il Regno Unito lascerà l’unione doganale e il mercato unico.
“La strada presa ci lascerà, nella migliore delle ipotesi, in una posizione negoziale debole”, si legge nella missiva.
La premier ha risposto con una lettera a sua volta.
“Non sono d’accordo con questa tua descrizione”, ha sottolineato May, assicurando che l’accordo che si va profilando “significherà senza dubbio il ritorno dei poteri da Bruxelles al Regno Unito”.
Nella sua replica la premier ha elencato alcuni punti su cui si reggerà l’accordo di uscita con l’Ue.
Tra questi, la ripresa del controllo sui confini britannici, la fine dei trasferimenti di risorse verso Bruxelles, “un nuovo modello doganale favorevole alle imprese con la libertà di raggiungere nuovi accordi commerciali in tutto il mondo” e “una zona di libero scambio tra il Regno Unito e l’Unione europea con un regolamento comune per i prodotti industriali e i prodotti agricoli che farà bene all’occupazione.
May ha poi ringraziato Davis per quanto fatto in merito “all’uscita dall’Ue negli ultimi due anni”.
Le dimissioni del segretario di stato lasciano però nella mani della premer il difficile compito in questa delicata fase di trovare un sostituto in grado di conquistare la fiducia della fazione pro-Brexit nel Partito conservatore.
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