L’arrivo in nottata dei risultati del referendum sulla Brexit ha segnato l’inizio di una giornata nera per i mercati finanziari mondiali, che sono crollati in tutto il mondo.
Le borse asiatiche, già aperte durante lo spoglio dei voti, hanno chiuso negativamente: nello specifico, l’indice di Tokyo è sceso del 7,9 per cento, mentre quello di Hong Kong del 2,9 per cento.
Lo shock maggiore è però arrivato in mattinata, dopo la riapertura dei mercati europei.
L’indice FTSE 100, che include le principali compagnie della borsa di Londra, ha registrato in apertura -8.7 per cento: secondo Bloomberg, è il peggior calo dal 2008. I mercati italiani e spagnoli sono precipitati addirittura di oltre l’11 per cento.
Particolarmente negative sono le performance delle banche inglesi e delle compagnie di costruzione e di viaggi: Barclays e Lloyds hanno perso più del 15 per cento, Taylor Wimpey e Bovis Homes Group oltre al 20. Easyjet, che ricava la maggior parte dei suoi profitti da destinazioni Ue, ha registrato un crollo del 17 per cento.
L’oro, considerato un bene sicuro, e che quindi va forte in tempi di incertezze e difficoltà, è in grande rialzo: il prezzo al kg è salito a circa 1.360 dollari, record degli ultimi 27 mesi. Il suo valore non era mai aumentato così tanto in un giorno dalla crisi delle borse del 2008.
In mattinata, il governatore della Banca d’Inghilterra Mark Carney ha dichiarato che l’istituzione farà di tutto per sostenere il paese in questo periodo “di incertezza ed assestamento”. Per iniziare, verranno messi a disposizione di banche e altri istituti finanziari 250 miliardi di sterline aggiuntivi in forma di prestiti a basso rato d’interesse.
Sono anche arrivate comunicazioni ufficiali dalla Banca centrale europea, che annuncia di “stare controllando attentamente i mercati finanziari e di essere in stretto contatto con altre banche”. E’ anche pronta a contribuire alla stabilizzazione dei mercati e delle economie europee attraverso maggiore liquidità.