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    Brasile, tre uomini hanno inciso una svastica sulla pancia di una ragazza

    La ragazza aveva indosso una maglia con slogan contro il candidato della destra radicale Jair Bolosnaro

    Di Anton Filippo Ferrari
    Pubblicato il 12 Ott. 2018 alle 18:47 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:26

    Una ragazza di Porto Alegre (Brasile) è stata avvicinata e aggredita da tre uomini poco dopo essere scesa dall’autobus. In particolare i tre, dopo averla colpita con dei pugni, hanno preso un coltellino e inciso sulla sua pancia una svastica.

    Aggressione subita dalla ragazza, che non ha rivelato il suo nome per motivi di sicurezza, perché – secondo quanto riporta la BBC brasiliana, aveva indosso una maglietta con la scritta ” Lui no”, lo slogan della campagna elettorale contro il candidato della destra radicale Jair Bolosnaro, e un arcobaleno Lgbt.

    L’immagine della ferita è stata immediatamente pubblicata sui social network diventando in pochissimo tempo virale sia in Brasile sia nel resto del mondo.

    Un caso terribile, segno della violenza che anima il Brasile in un periodo estremamente convulso del Paese.

    Una volta verificato il fatto, la BBC ha intervistato Paulo Jardim, vicecapo della stazione di polizia competente per l’aggressione, il quale ha detto che gli aggressori non sono stati ancora identificati.

    Ma, sopratutto, ha clamorosamente minimizzato: “La svastica incisa sulla pancia della ragazza? E’ un simbolo buddista di armonia, di amore, di pace e di fratellanza. Se vai su Google, vedrai che lì c’è un simbolo buddista”.

    Zalmir Chwartzman, presidente della Comunità israeliana del Rio Grande do Sul, ha rifiutato di commentare le dichiarazioni del poliziotto ma ha espresso le sue paure: “Dobbiamo stare attenti e attendere le indagini, la follia che ha preso il controllo del paese è spaventosa”.

    Sulla vicenda è, ovviamente, intervenuto l’avvocato della ragazza, Gabriela Souza: “É stato un attacco omofobico, fatto allo scopo di intimidirla, è stata colpita fisicamente ed emotivamente, e lì c’è un ovvio contesto politico”, ha proseguito.

    Per Souza, la dichiarazione del vice capo della stazione di polizia sulla svastica è stata frettolosa: “Ha fatto una dichiarazione completamente fuorviante in un primo momento”.

    “Tra le altre cose, il comportamento degli aggressori è incompatibile con il buddismo – ha aggiunto -, ma durante tutta la testimonianza della ragazza fatta nel pomeriggio ha capito la gravità e la proporzione del caso”.

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