Il Partito del movimento democratico brasiliano, il più grande partner nella coalizione di governo del Brasile, ha votato per l’uscita immediata dall’esecutivo guidato da Dilma Rousseff. La mossa potrebbe accelerare il procedimento di impeachment contro la presidente brasiliana.
Il Pmdb ha deciso che i suoi ministri nel gabinetto Rousseff, sette in tutto, devono dimettersi.
Intanto, mentre il senato decide se Rousseff deve lasciare definitivamente il suo incarico presidenziale, il leader del Pmdb, Michel Temer, potrebbe diventare presidente a interim.
Il processo di impeachment si concentra sulla questione se Dilma Rousseff abbia usato manovre finanziarie illegali o meno. Ma in termini pratici, deputati e senatori stanno cercando di capire se Rousseff abbia ancora la forza e la legittimità per governare il Brasile, mentre il paese si trova ad affrontare una grave crisi economica e politica.
Il Pmdb è stato il primo partner di coalizione importante ad abbandonare il governo, ed è anche quello che trarrebbe più vantaggi dalle dimissioni di Rousseff.
Nonostante la sua posizione indebolita, la presidente brasiliana e il suo partito, godono però del sostegno di molti deputati del Congresso, oltre a quello di moltissimi brasiliani.
La crisi è stata aggravata dallo scandalo di corruzione di molti membri di alto livello del Partito dei lavoratori.
Rousseff ha bisogno che un terzo dei membri della camera bassa del Congresso votino contro la richiesta di impeachment, per far sì che questa venga accantonata. Senza l’appoggio del Pmdb potrebbe perdere fino a 69 voti, sui 513 totali della camera.
Un altro dei partner della coalizione di Rousseff, il Partito socialdemocratico di centro-sinistra (Psd) ha detto di aver dato i suoi deputati libertà di voto nel possibile procedimento di impeachment.
L’ex presidente del Brasile Luiz Inácio Lula da Silva, anche lui coinvolto nello scandalo per corruzione, ha paragonato il tentativo di impeachment a un colpo di stato.
La Corte Suprema aveva sospeso la sua nomina a capo di gabinetto, una mossa vista da molti come un modo per sfuggire alle indagini su di lui per corruzione e riciclaggio di denaro.
Numerose sono state le proteste di massa per chiedere le dimissioni di Dilma Rousseff, in città come San Paolo e Rio de Janeiro. Altrettante le manifestazioni a favore della presidente.
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