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    Brasile, l’omicidio dell’attivista Marielle Franco che ha sconvolto Rio de Janeiro

    Marielle Franco, 38 anni, attivista e portavoce delle persone svantaggiate che vivono nelle favelas, è stata assassinata a Rio de Janeiro a colpi di arma da fuoco insieme al suo autista

    Di Gianluigi Spinaci
    Pubblicato il 16 Mar. 2018 alle 12:20 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:27

    In Brasile sono scoppiati forti disordini dopo l’assassinio di una nota consigliera comunale di Rio de Janeiro e attivista dei diritti umani, uccisa a colpi di arma da fuoco insieme al suo autista da due uomini in quello che sembra essere un agguato mirato.

    Marielle Franco, 38 anni, era una politica e attivista di sinistra molto apprezzata, diventata una portavoce delle persone svantaggiate che vivono nelle favelas, dove abita quasi un quarto della popolazione di Rio de Janeiro.

    Un luogo dove la povertà strisciante, la brutalità della polizia e le sparatorie tra le bande che controllano il traffico di droga sono all’ordine del giorno.

    Richard Nunes, capo della sicurezza pubblica di Rio, ha detto che sarà aperta una “piena inchiesta” per fare luce sulle morti, avvenute nonostante l’esercito da circa un mese sta affiancando la polizia nel controllo della città a seguito di una crescente ondata di violenza.

    Due funzionari di polizia hanno riferito all’Associated Press che due uomini in un’auto hanno sparato nove colpi contro il veicolo che trasportava Franco e il suo autista, Anderson Pedro Gomes, la sera del 14 marzo.

    Sul sedile posteriore dell’auto viaggiava anche l’addetto stampa della politica, rimasto ferito, ma che è sopravvissuto.

    Secondo quanto emerso dal racconto degli inquirenti, l’obiettivo dell’agguato era infatti Franco.

    Human Rights Watch e Amnesty International hanno condannato le uccisioni.

    Il pomeriggio del 15 marzo una folla numerosa si è radunata fuori dalla sala del consiglio comunale di Rio de Janeiro intonando il coro “Non un passo indietro” prima di dedicare una cerimonia funebre in onore di Franco.

    Alla manifestazione spontanea si sono uniti membri del sindacato, femministe, persone di sinistra e residenti delle comunità più povere della città.

    Camila Pontes, 30 anni, una responsabile alle comunicazioni, ha dichiarato: “Mi sento persa, senza speranza. È un duro colpo per chiunque combatta per la giustizia, per la libertà, per l’uguaglianza”.

    Marielle Franco era una donna nera gay eletta nel 2016 al consiglio comunale dopo essere stata la quinta candidata più votata.

    Dedicava la sua attività politica alla difesa dei più deboli, in particolare agli abitanti dei quartieri più poveri della città.

    “Era un simbolo della politica in cui crediamo”, ha detto Jefferson Barbosa, 21 anni, studente di comunicazione che ha lavorato con Franco.

    “Non sono mai stato così spaventato”, ha detto Barbosa.

    “Le persone sono scioccate da quello che è successo. Lo hanno fatto a Marielle, uno dei legislatori più popolari di Rio. Cosa gli impedirà di farlo agli altri?”.

    “La reazione è di indignazione, rivolta e tristezza”, ha detto Matheus de Santos, 20 anni, camionista del quartiere di Rio Cidade Alta. “Era un grande rappresentante del movimento nero e del movimento LGBT”.

    Questo è un video tratto dalla pagina Facebook di Marielle Franco dove la politica tiene un dibattito sulla condizione delle donne nere.

    Daiene Mendes, 28 anni, studentessa di giornalismo e attivista del Complesso do Alemão, ha dichiarato: “Più che un’amica, Marielle era il simbolo delle nostre più grandi conquiste. Una donna come noi, nera, dalla favela, che ha avuto molta forza per affrontare le sfide istituzionali della politica”.

    Marcelo Freixo, membro dell’assemblea legislativa di Rio del partito socialista e liberale, lo stesso di Franco, ha raccontato di essere andato sulla scena del crimine, avvenuto nella zona di Estácio, non appena ha saputo dell’assassinio della sua compagna politica.

    “La scena mostra chiaramente che si tratta di un’esecuzione”, ha detto. “Gli spari erano tutti diretti a lei. Era opera di un professionista”.

    L’ex presidente del Brasile, Dilma Rousseff, ha descritto Franco come “un’infaticabile guerriera sociale. Sono giornate tristi per un paese quelle in cui un difensore dei diritti umani viene brutalmente assassinato”.

    Redes da Maré, un’associazione no profit che si occupa della favela dove Franco è cresciuta, ha detto che l’omicidio rappresenta “una perdita irreparabile”.

    Uno degli ultimi post di Marielle Franco su Twitter poneva l’attenzione sulla violenza della polizia nei quartieri più poveri.

    “Un altro omicidio di un giovane che potrebbe essere accreditato alla polizia. Matheus Melo stava lasciando la chiesa quando fu ucciso. Quanti altri dovranno morire per far finire questa guerra?”.

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