Una commissione del Congresso ha votato per l’impeachment contro la presidente brasiliana Dilma Rousseff, con 38 voti a favore e 27 contro. Adesso toccherà alle due camere del Congresso ratificare o meno il procedimento. La camera bassa voterà il 17 o il 18 aprile.
Sarà necessaria la maggioranza dei due terzi (342 voti) per poter poi trasferire il procedimento in senato. La questione sta dividendo fortemente il paese, la polizia è allertata perché numerose sono le proteste di massa scoppiate nella capitale e in altre città. La sera dell’11 aprile, migliaia di sostenitori di Rousseff si sono radunati a Rio de Janeiro.
Secondo l’ultimo sondaggio condotto dal quotidiano Estadao, dei 513 parlamentari della camera bassa, 292 voterebbero a favore dell’impeachment, 115 contro e 106 ancora indecisi. Se però il tentativo di impeachment riuscisse a passare alla camera, il senato, con almeno 41 senatori su 81 favorevoli, avrebbe il potere di mettere definitivamente in stato di accusa Rousseff.
I sostenitori della presidente brasiliana sostengono che questo tentativo di impeachment sia un colpo di stato.
Dilma Rousseff era stata accusata di aver manipolato i conti pubblici per nascondere un deficit economico. Molti del suo partito inoltre sono coinvolti nello scandalo di corruzione del gigante petrolifero Petrobras, tra cui l’ex presidente Lula da Silva.