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    In Brasile è stato assassinato un difensore dei diritti delle tribù amazzoniche

    assassinato difensore tribù amazzonia

    Jorginho Guajajara apparteneva ai Guajajara, noti come "I guardiani dell'Amazzonia", una tribù dello stato del Maranhão che lotta per salvaguardare la foresta pluviale

    Di Marta Facchini
    Pubblicato il 21 Ago. 2018 alle 16:33 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:26

    Jorginho Guajajara, un punto di riferimento della tribù amazzonica dei Guajajara, è stato assassinato. Il corpo è stato rinvenuto nei pressi di un fiume nello stato brasiliano di Maranhão. Il collo era quasi staccato dal resto del corpo.

    Guajajara faceva parte de “I guardiani dell’Amazzonia”, conosciuta per le sue battaglie volte a difendere e a tutelare la foresta pluviale.

    Non è stato ancora chiarito da chi l’uomo sia stato ucciso ma secondo i membri della tribù, che pattugliano la regione più a rischio del polmone verde, ad assassinare l’attivista sarebbero stati i trafficanti di legname.

    Come denunciato dagli attivisti, i Guajajara sono stati più volti presi di mira e le violenze e intimidazioni nei loro confronti non sono diminuite: dal 2000 ne sarebbero stati uccisi almeno ottanta.

    “Il corpo di Jorginho è stato ritrovato abbandonato vicino un ruscello famoso per essere il punto in cui vengono scaricati i guajajaras uccisi dai taglialegna o da persone che lavorano con loro”, ha detto Sarah Shenker, ricercatrice di Survival International, il movimento globale per i diritti dei popoli tribali.

    “Survival International sta facendo pressioni sul governo del Brasile per proteggere la terra e chi si batte per difenderla”, ha aggiunto Shenker. “Chiediamo anche che si faccia luce su quanto accaduto e che i criminali vengano consegnati alla giustizia”.

    “I Guardiani stanno affrontando una crisi umanitaria urgente e si battono per la loro sopravvivenza”, ha detto Stephen Corry, il direttore generale di Survival International.

    La tribù agisce per difendere la foresta in nome delle loro famiglie e per gli Awá, che vivono nello stesso territorio, una delle ultime tribù di cacciatori-raccoglitori nomadi del Brasile.

    “Pattugliamo, troviamo i taglialegna e bruciamo il loro equipaggiamento. Cerchiamo di mandarli via”, dicono del loro lavoro. “E ci stiamo riuscendo”.

    Per Survival International, che si batte per i diritti degli indigeni, le uccisioni nelle piccole comunità tribali incontattate dell’Amazzonia potrebbe significare “l’eliminazione di un gruppo etnico remoto”.

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